La rotatoria Giulio Cesare-Redentore scalda gli animi della minoranza, duro attacco da parte di Andrea Zucca, Valentina Picciau e Ivano Argiolas di Gruppo Pauli Monserrato – La Svolta che comunicano: “Ancora una volta assistiamo ad una presa di posizione di un Sindaco che non è capace di ascoltare”. È di ieri la notizia che la rotonda di via del Redentore si farà ( https://castedduonline.it/monserrato-la-rotonda-della-discordia-si-fara/ ) e le prime reazioni non tardano ad arrivare. “Il pensiero dominante e prepotente prevale sul buon senso e ricade senza possibilità di confronto con i cittadini e commercianti che da sempre frequentano “Su Mercau becciu” all’ombra di piante quasi centenarie cancellando di colpo un pezzo di storia e cultura del nostro Comune.
Il progetto esecutivo è stato deliberato dalla Giunta senza che venisse svolto alcun passaggio nella commissione urbanistica. Anche in questo caso ci chiediamo il perché di questa mancata condivisione. Forse il Sindaco si aspettava ci accorgessimo del fattaccio a inizio cantiere?
Ciò che invece ci appare evidente – aggiungono i consiglieri – è che si sta intaccando il quotidiano dei commercianti della zona e dei cittadini.
Siamo interessati anche a capire come mai il progetto sia stato approvato senza tutti i pareri necessari, cosa che è stata fatta solo recentemente, senza i quali ci sarebbe stato il rischio concreto che la corte dei conti potesse intervenire chiedendo ai membri della giunta di ripagare di tasca le spese progettuali?
Come si può spiegare che l’opera – se realizzata – vedrebbe sostituita da una rotatoria di piccole dimensioni uno spazio che invece oggi è utile alle giuste manovra dei mezzi più grandi?
Senza considerare un aspetto per noi importantissimo, ovvero il danno ambientale incalcolabile, l’eliminazione delle piazzette e dei grandi ficus ombrosi, che da sempre sono luogo storico di incontro dei monserratini.
Niente, il sindaco ha già deciso: via tutto”.
Insomma, la “rotonda della discordia”, come ben anticipato, sarà un tema che in città terrà banco ancora per molto. “E nulla conta che in prossimità insistano l’ edicola, bar e tabacchi e non solo. Un colpo diretto alle poche attività che ancora sopravvivono”.
I consiglieri precisano inoltre “che abbiamo presentato l’interpellanza, occupandocene prima di tutti il 2 agosto, il giorno dopo che è stata pubblicata la delibera del progetto.
Il sindaco ha evitato di discuterla in consiglio fino ad ora.
Inoltre abbiamo inoltrato con una pec la richiesta di parere di legitimità agli enti locali RAS e direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici relativamente alla legitimità del progetto”.
È bene ricordare che la decisione del sindaco Tomaso Locci e della sua giunta è stata presa dopo aver ricevuto i pareri, tutti positivi, da parte delle autorità preposte, compreso quello per il benessere delle piante che non avranno conseguenze in seguito all’espianto. Non solo: le radici dei ficus, dove ora dimorano, stanno intaccando anche le condotte idriche della zona e gli alberi “non cadono solo perché sorretti da marciapiedi fuori norma” ha spiegato il primo cittadino. Uno dei tanti motivi che hanno sollecitato l’amministrazione a optare per questa scelta.











