Un flop costato decine di migliaia di euro di soldi pubblici. Gli spot finanziati dall’assessorato regionale del Turismo e mandati in onda sulle principali tv nazionali per invitare i continentali a trascorrere San Silvestro e Capodanno in Sardegna non hanno avuto l’effetto desiderato: zero arrivi o quasi dalla penisola a causa soprattutto del salasso trasporti, nonostante i nomi dei superbig di grande richiamo sui palchi delle diverse città, e dunque zero ritorni in termini economici a fronte del notevole investimento di risorse.
Il punto è sempre lo stesso: arrivare in Sardegna è un incubo, per tutti. E se d’estate si farebbe di tutto per godere dell’incredibile mare isolano, d’inverno o d’autunno il cosiddetto turismo di spalla proprio non decolla. Sarà così, inevitabilmente, fino a quando gli aerei per raggiungere l’isola costeranno quanto quelli per andare a New York: uno scandalo che si ripete negli anni, uguale a se stesso, con i mantra dei politici che gridano allo scandalo e poi tutto torna come prima fino alla prossima festività.
E così, il Capodanno in Sardegna viene snobbato dai turisti, che per un paio di giorni non intendono giustamente farsi spennare fra voli aerei, cenoni e pernottamenti che soprattutto nel nord dell’isola hanno raggiunto costi uguali a quelli estivi. Secondo gli operatori del settore, il boom di traffico negli aeroporti isolani è dunque dovuto quasi esclusivamente a sardi che lavorano o studiano fuori e tornano per qualche giorno di vacanza: il che significa, nessun valore aggiunto in termini di turismo.