Un grande piano di rinascita di Monserrato. Per fare ripartire la città con fondi speciali per tutte le categorie e per fare risorgere le associazioni, per combattere la disoccupazione e salvare le attività produttive monserratine. Abbattendo le tasse comunali, regalando il suolo pubblico a bar e ristoranti, stancando fondi speciali in bilancio per la ripresa economica. Tomaso Locci, sindaco di Monserrato, presenta ora il progetto per fare risorgere una comunità che ha dimostrato durante l’emergenza Coronavirus una straordinaria solidarietà. Ci sono tante storie che il sindaco porterà dentro il suo album dei ricordi: gli imprenditori che hanno messo soldi per i più deboli, tutti i cittadini che hanno regalato mascherine e persino bombole, uova, pasti caldi in una città che si è sentita ferita, ma in fondo non si è mai abbattuta. Monserrato vuole rialzarsi, non è più tempo della paura.
Sindaco Locci, adesso si riparte: Monserrato come si prepara ad affrontare quello che potrebbe essere il dopo virus, la cosiddetta fase due e poi la fase tre?
Stiamo preparando una grande piano di rinascita per tutte le attività bloccate e che rischiano di avere grossi problemi. Penso ad esempio alle associazioni culturali, a quelle sportive, a tutto il mondo del volontariato, alle associazioni culturali, ma penso anche agli anziani e ai disabili. Stiamo preparando il ritorno alla normalità attraverso fondi di bilancio specifici, il bilancio sarà portato in Aula a breve. I cittadini hanno scelto noi per governare, preferisco non ci siano commistioni politiche. Non possiamo diventare tutti parte di un solo progetto politico: resto aperto alle proposte, ma un conto è la maggioranza e uno l’opposizione. I miei elettori hanno premiato me, non gradirebbero che i nostri avversari prendessero decisioni importanti insieme a noi, la linea politica deve essere decisa da chi governa il paese. Ho respinto la proposta di una cabina di regia ieri in consiglio comunale perché abbiamo già il Coc, che stabilisce quali sono gli organi competenti in caso di emergenza. I tempi sarebbero stati molto più dilatati, se avessimo dovuto chiedere il permesso di tutto anche all’opposizione. Chi ha vinto deve governare e deve assumersi le sue responsabilità.
Questo nuovo piano di rinascita partirà dall’abbattimento delle tasse comunali? Cosa avete in mente per rimettere in piedi l’economia monserratina?
Abbiamo già spostato il pagamento della Tari per i mesi di chiusura, ma daremo soprattutto la possibilità a titolo gratuito di non pagare il suolo pubblico: vogliamo fare ripartire i nostri commercianti, bar e ristoranti avranno grosse difficoltà per il numero dei coperti. Quindi è necessario che abbiano più spazi, anche il governo spero verrà incontro in tal senso. Non faremo pagare la Tosap per almeno sei o otto mesi. Siamo stati il primo Comune a sanificare gli arredi, le strade, i marciapiedi, gli uffici comunali che abbiamo sanificato per ben due volte, e così anche il Policlinico di Monserrato. Sanificazioni che stanno continuando. Siamo riusciti a donare tremila mascherine ai nostri cittadini già intorno al 20 marzo, quando praticamente le mascherine erano letteralmente introvabili: abbiamo voluto proteggere i cittadini coinvolgendo farmacie, parafarmacie e edicole che erano gli unici negozi che erano aperti all’inizio dell’emergenza Coronavirus. Non potevamo distribuirle a domicilio, per non fare discriminazioni abbiamo utilizzato questo canale che nona caso ha utilizzato anche Milano. Abbiamo distribuito gratis farmaci e alimenti, tra i primi in Sardegna, e abbiamo raccolto duemila euro con un numero dedicato. Un grandissimo lavoro del Coc e delle associazioni di volontariato come la Croce Bianca e il Maestrale. Ora dobbiamo pensare al futuro. Non ci sono solo i nuovi poveri, ma penso alle nuove classi sociali che non lavorano da tre mesi: dai camerieri ai baristi, dagli imprenditori ai ristoratori. Ricordiamoci che non è mai arrivata ancora neanche la cassa integrazione.
Come avete vissuto i giorni neri dell’emergenza? Come ha risposto la comunità di Monserrato, è vero che è stata davvero così unita?
Abbiamo voluto dare un importante segnale politico a Monserrato, procedendo per le chiusure e poi con le riaperture graduali delle attività. Abbiamo stanziato ben 210mila euro di fondi di bilancio per fronteggiare l’emergenza, ma siamo stati soprattutto l’unica città sarda a stanziare centomila euro per le partite Iva e per i liberi professionisti. Abbiamo già assegnato 40 mila euro, siamo stati più repentini noi del Governo. Questo per dare una prima, importantissima risposta alle attività produttive in grande difficoltà. Poi abbiamo messo a disposizione 45mila euro alle famiglie bisognose, tra buoni pasto, piatti caldi e buste della spesa. Siamo stati l’unico Comune che il giorno di Pasqua è riuscito a distribuire ben 711 pasti caldi alle famiglie bisognose, regalando 150 uova alle famiglie con dei bambini. Poi ci sono i soldi del governo che abbiamo distribuito con i buoni pasto, a cui si sono aggiunti i soldi della Regione. Proprio oggi stiamo iniziando a consegnare i primi bonus da 800 euro, e inoltre abbiamo messo a disposizione altri 38mila euro per le famiglie in crisi.
Ma i cittadini come hanno partecipato?
Poi ci sono state le donazioni anche grazie ai cittadini, appunto. Altre tremila mascherine arrivate in Municipio dalle famiglie, più settemila euro che l’impresa Pellegrini ha regalato settemila euro in buoni spesa. Un ragazzo ha regalato dieci bombole gratis, abbiamo avuto 500 kg di pelati consegnati gratuitamente dalla Casar. I sarti del paese hanno donato le mascherine, un ragazzo monserratino che vive a Londra n Enza realizzato appositamente 1500 per spedirle qui, nel cuore della sua città vista da lontano. Alcune attività commerciali sulle 554 hanno regalato buste da 50 euro per gli alimentari, persino le uova. Una intera comunità ha messo in atto una grandissima solidarietà, siamo stati una bellissima realtà, credo un esempio.
Nel frattempo l’attività del Comune è proseguita?
Siamo riusciti intanto a proseguire con l’attività amministrativa, e abbiamo messo altre 12 telecamere in aggiunta alle trenta già esistenti. Ci sono stati tantissimi controlli da parte della Polizia Municipale guidata magistralmente dal Massimiliano Zurru e dei carabinieri, per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme.
Quanti casi di contagio ci sono stati a Monserrato?
Abbiamo avuto undici casi di Coronavirus e purtroppo anche un deceduto, siamo riusciti a proteggere le famiglie in quarantena nel migliore dei modi, portando anche loro i pasti in massima sicurezza. ma adesso è il momento di ripartire. Con un grande piano di rinascita, appunto, per una stagione nuova. Promettendo che non lasceremo fuori alcuna categoria.











