L’ex assessora alle Politiche Sociali e alle Attività Produttive di Teulada Susanna Boi, ha rotto il silenzio e rivelato pubblicamente, durante l’ultimo consiglio comunale, le motivazioni che hanno portato alla revoca della sua delega da parte del sindaco Angelo Milia. Una dichiarazione che segna un capitolo significativo nel panorama politico locale, sollevando interrogativi e accendendo i riflettori su pratiche amministrative che Boi definisce “poco trasparenti e fortemente influenzate da dinamiche interne al gruppo di maggioranza”.
La Boi ha esordito con un resoconto della sua esperienza da assessora, iniziata nel giugno del 2023, quando le furono conferite le deleghe ai Servizi Sociali e alle Attività Produttive. Nonostante l’impegno profuso nella gestione delle problematiche legate agli anziani, ai medici di base e ad altri ambiti cruciali, l’ex assessora ha rivelato di aver dovuto “fronteggiare notevoli difficoltà dovute a una scarsa comunicazione con gli uffici e con il sindaco stesso”. Un punto che la Boi ha sottolineato più volte, raccontando di aver appreso informazioni decisive, come la pubblicazione di un comunicato stampa che riguardava anche il suo assessorato, “solo attraverso canali non ufficiali”.
Nel suo intervento, Boi ha anche denunciato di essere stata vittima di “azioni di boicottaggio”, citando ad esempio il convegno sulla violenza sulle donne e la festa della Befana, eventi da lei finanziati personalmente senza far ricorso alle casse comunali, eppure accusata dal sindaco Milia di “mancato impegno”.
Boi ha poi proseguito con una rivelazione di carattere personale: prima del conferimento delle deleghe, “un membro del gruppo di maggioranza le sarebbe stato inviato per cercare di dissuaderla dall’assumere l’incarico ai Servizi Sociali, giudicandola più adatta ad altri ruoli”. Una manovra che la Boi interpreta come un segnale chiaro di quanto fosse scomoda per la maggioranza, accusata di tentare di rafforzarsi attraverso alleanze interne.
Un altro aspetto su cui Boi ha messo l’accento è la sua battaglia contro la realizzazione di una parte della strada prevista nel Piano Urbanistico Comunale (PUC), “in particolare quella che avrebbe dovuto attraversare terreni privati di proprietà dei parenti stretti del sindaco, dell’assessore ai lavori pubblici e di altri membri della maggioranza. Un’operazione, secondo Boi, che sarebbe stata contraria agli interessi della comunità, non prevista nel programma elettorale e segnata da gravi conflitti di interesse”.
La proposta di delibera, infatti, ha incontrato la dura opposizione della Boi, che ha cercato in ogni modo di bloccare il progetto, impedendo che passasse in Giunta. La sua resistenza ha portato a scontri verbali con l’assessore ai Lavori Pubblici, Cossu, che ha accusato la Boi di essere responsabile dell’eventuale revoca dei fondi regionali, se il progetto non fosse stato approvato. Nonostante le pressioni, Boi ha mantenuto la sua posizione, arrivando infine alla decisione del sindaco Milia di revocarle la delega.
La decisione del sindaco, secondo la Boi, non è stata presa in modo trasparente: “la comunicazione della revoca è arrivata tramite PEC, senza nemmeno un confronto diretto”. Un atto che la Boi ha considerato come una grave mancanza di rispetto, soprattutto dopo due anni di impegno costante, durante i quali ha cercato di lavorare per il bene della comunità, nonostante le difficoltà e le problematiche interne alla maggioranza.
In conclusione, Susanna Boi ha annunciato di lasciare la maggioranza e di aderire all’opposizione, costituendo un gruppo autonomo, sollecitando le dimissioni del primo cittadino.