Una storia singolare quella catturata da un cittadino che ha condiviso quanto accaduto ieri in una via del paese: due piccioni, uno investito che giace a terra e l’altro che non lo abbandona. Sempre in cerca di cibo, difficilmente stanziano per molto tempo, quasi immobili e in solitudine: questo, dunque, lascia immaginare che il pennuto sia attesa del compagno a terra, falciato, ignaro che non volerà più. Ma attende, per oltre 40 minuti, in mezzo alla strada, inconsapevole, forse, che la morte ha spezzato le ali al suo simile. “E li chiamano bestie, animali, ma le bestie siamo noi umani. Sarebbe bastato rallentare e dare il tempo a quel piccione di riprendere il volo, ma sicuramente “era solo un piccione”…intanto qualcuno soffre per la sua perdita” commenta un residente. Immagini che devono indurre a riflettere e pubblicate, da chi ha notato la veglia del piccione, anche per questo motivo: “L’evento è stato registrato alle 12.30 e nel tardo pomeriggio è stata notata la veglia funebre del compagno di vita del piccione. Naturalmente, con la premessa che all’occhio di un distratto passante era solo una casualità, allo sguardo di un concittadino mediamente istruito e non disposto all’indifferenza, è sembrato utile condividere la riflessione avvertendo sull’abitudine monogamica per questo genere di volatili. Ora mi armo di guanti e provo a spostare la carcassa. Probabilmente al povero sopravvissuto sembrerò un infame. Ripassando, ho assistito al tentativo di risvegliarlo con il becco. Quella strada è quasi privata, quasi senza traffico. Per centrare un piccione bisogna essere dotati di mira buona” scrive chi ha condiviso le immagini.