Era il punto di incontro per chi proprio non vuole il mega progetto che porterà l’energia in Italia, attraverso un cavo sottomarino e le stazioni che sorgeranno proprio nell’agro cittadino dove sorgeva la barracca. Ad accorgersi del disastro, alcuni attivisti e per questo pomeriggio è indetta una assemblea proprio accanto alle ceneri del ritrovo.
Duro il commento dei componenti del presidio: “La mano meschina di qualche venduto ha fatto il suo dovere. I mandanti sono evidenti e questo ci basta.
In un escalation di tensione che ha portato ad una militarizzazione delle campagne, denunce, espropri, distruggere un presidio di lotta ne è la degna conclusione.
Il profitto ad ogni costo non tollera ostacoli e non esita a fare terra bruciata la dove qualcuno esprima un idea diversa sul proprio territorio.
La lotta semplicemente seguirà con più determinazione”.
Foto: Luka