Sono tantissimi i ragazzi che si recano in quell’angolo di strada dove un mazzo di fiori ricorda che la vita di Yuri è terminata. Un pellegrinaggio continuo e incessante: in moto o a piedi ma tutti insieme, in gruppi, composti e sofferenti che ancora non capiscono come sia potuto accadere. Anni in cui la spensieratezza e il divertimento sono la caratteristica di tutti i giorni, da condividere con gli amici che, più avanti, magari si perderanno di vista perché subentreranno la famiglia, i figli. Ma oggi devono fare i conti con una vita che non solo da, ma può togliere da un momento all’altro anche solo per una distrazione, un’imprudenza, una fatalità.
Fanno i conti con la vera vita, quella che non è tutta rosa e fiori e che ha privato a un giovane come loro di proseguire il cammino. “Da qualche giorno, c’è un via vai di ragazzini che arrivano a piedi o in moto e si fermano tutti insieme in quel luogo pieno di fiori. La loro sensibilità mi porta a “fermarmi” e a pensare che morte e dolore ci uniscono e ci rendono più umani. E loro sono i giovani che meritano una società migliore” ha espresso un residente di via Cagliari. Uniti più che mai in questo tragico momento che deve far riflettere di quanto sia preziosa la vita. E chi ora è adulto sa bene cosa si prova quando si è giovani: “Sono padre di due figli e la notizia di questo incidente mi ha fatto stare male. Un ragazzo, proprio come lo sono stato io, in quell’età in cui ci si sente felici, spensierati, con il desiderio di cambiare il mondo.
Resto senza parole”. Un appello rivolto ai giovani, poi, quello di stare attenti, sempre, in qualsiasi circostanza.
Il giovane Yuri Loi è stato soccorso prontamente dagli operatori del 118, dai passanti e da tutti coloro che sono immediatamente accorsi dopo che la moto sulla quale era a bordo ha urtato una vettura: non c’è stato niente da fare purtroppo, “non sarebbe dovuta finire così”.