Caldo, insopportabile, e lamentele. Queste ultime non arrivano da un ufficio postale o da una banca, ma da un luogo dove la salute delle persone deve essere sempre al primo posto: un ospedale. Il Policlinico di Monserrato, per l’esattezza. Temperature alle stelle anche lì, e l’aria condizionata sarebbe un vero e proprio miraggio nel reparto di Cardiologia. E le proteste fioccano, al pari di racconti che ben fanno intuire quale sia la situazione. Paolo Manunza, 55 anni, di Cagliari, da un mese viene ogni giorno nel reparto per trovare la mamma ricoverata, Antonietta Dessì. Anche loro stanno boccheggiando, non poco, e l’obbligo delle mascherine non aiuta certo a respirare bene: “Mia mamma ha 88 anni, insieme alla compagna di stanza ha chiesto del perchè di questo folle caldo. La risposta? L’aria condizionata non funziona”, afferma l’uomo. “Molti condizionatori sono spenti e dai pochi accesi esce aria tiepida, segno che non stiano funzionando bene”. Una situazione “da serra, insopportabile. Mia madre non ha mai sudato così tanto in vita sua”.
“Qualche paziente è svenuto, qui servirebbe un ambiente un po’ fresco. Il calore”, prolungato e intenso, “porta anche ad altre brutte conseguenze cardiologiche. Mia mamma ha subìto da poco un intervento al cuore, le hanno installato un pacemaker”.












