Implementare i servizi di protezione e supporto ai ragazzi operati da team di psicologi e operatori di strada e limitare la vendita di alcolici da asporto con un’ordinanza sono solo alcune delle richieste avanzate dai consiglieri di minoranza che hanno presentato una mozione da discutere tra i banchi del consiglio.
Una situazione denunciata da tempo quella che interessa soprattutto il cuore della città che, il fine settimana in particolar modo, toglie il sonno ai residenti che devono fare i conti con episodi di violenza e disturbo della quiete pubblica riconducibili alla malamovida.
A novembre del 2024 si è tenuto un vertice in Prefettura del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per valutare gli episodi di violenza e degrado avvenuti nel cuore della città su richiesta di aiuto e attenzione da parte dei cittadini che da tempo segnalano una problematica che si verifica soprattutto la notte: risse ma anche degrado che preoccupano moltissimo i cittadini.
Lo scorso mese un’operazione di vasta portata ha interessato la città e i comuni della provincia nelle giornate di sabato e delle prime ore della domenica. Il Comando Provinciale dei Carabinieri ha messo in campo un articolato dispositivo di controllo del territorio, finalizzato al contrasto della malamovida, alla sicurezza stradale e alla verifica del rispetto delle norme igienico-sanitarie negli esercizi pubblici.
Uno degli aspetti principali dell’attività ha riguardato i controlli nei locali pubblici, dove sono emerse gravi violazioni delle normative sanitarie e il controllo per la vendita irregolare di alcolici a minorenni.
Il 5 marzo si è tenuta una riunione in Prefettura, presieduta dal prefetto convocata per affrontare la problematica dei furti che, nell’ultimo mese, hanno colpito diverse attività commerciali nella zona di San Benedetto, in pieno centro, e che al termine della stessa è emerso che si sta valutando di introdurre nuove misure per rafforzare i sistemi di prevenzione e deterrenza in alcune zone della città, per contrastare furti, rapine, spaccio e malamovida. I consiglieri Ferdinando Secchi, Alessandra Zedda, Roberta Sulis, Stefania Loi, Roberto Mura, Massimiliano Piccoi, Pierluigi Mannino spiegano anche che esiste un Protocollo Quadro, siglato a livello nazionale tra il Ministero dell’Interno, la Confcommercio Imprese per l’Italia e la Confesercenti Nazionale, per l’installazione nei negozi di un nuovo sistema di video – allarme direttamente collegato con le sale operative delle forze di polizia, annunciando che il protocollo a Cagliari sarà siglato a breve.
Queste norme ministeriali prevedono nuove misure di cambiamento nei bar, nelle discoteche e nei locali da parte del Governo che prova a colpire duro i fenomeni della cosiddetta “malamovida” e dettare le regole di comportamento degli avventori. Nascono infatti le “Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici”, contenute nel decreto del ministro Matteo Piantedosi e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Le linee guida si basano su “un sistema di cooperazione operosa” da adottarsi a livello nazionale, su proposta del ministro dell’Interno, d’intesa con le organizzazioni maggiormente rappresentative dei gestori di esercizi pubblici e sentita la Conferenza unificata Stato-Regioni, città e autonomie locali e sono state declinate in accordi a livello provinciale, stipulati dai prefetti con le associazioni, ai quali possono aderire i singoli esercenti.
“I problemi esistono, ma non sono solo della nostra città: parliamo di un fenomeno nazionale che interessa tutte le città più importanti. Nella nostra città arrivano nel fine settimana ragazzi non solo dall’hinterland, ma dall’intera provincia e anche dall’Oristanese, ed il centro viene travolto dai grandi numeri con alcune zone, una per tutte i quartieri di Marina e Stampace che risentono piu’ delle altre di queste incursioni alcoliche con relativi comportamenti ascrivibili al concetto di “malamovida‟ espressioni del più complesso fenomeno del disagio giovanile. La sfida è approcciare la problematica con una strategia multilivello, fondata sul coordinamento delle iniziative che diversi enti possono attuare, ciascuno nel proprio ambito di competenza. Solo varando una stretta collaborazione tra associazioni di categoria, gestori dei locali, forze di polizia e il Comune si possono mettere in campo azioni di contrasto, nelle zone oggi più interessate a fenomeni di micro criminalità, che si sviluppano nelle piazze e vie del centro storico, collegati frequentemente all’abuso di sostanze alcoliche”.
Cosa viene chiesto quindi? Al sindaco Zedda e alla sua giunta vengono inoltrate le misure che potrebbero essere adottate per ridurre i fenomeni, come “programmare interventi per l’implementazione e la sistemazione dell’illuminazione pubblica e dei sistemi di videosorveglianza e a distribuire cestini porta rifiuti nelle zone di Marina e Stampace”.
“Implementare i servizi di protezione e supporto ai ragazzi operati da team di psicologi e operatori di strada, che operano nei quartieri di Marina e Stampace, con l’obiettivo di estendere il concetto di “sicurezza di comunità” creando una piattaforma di dialogo tra gli operatori di strada e i ragazzi, ma anche con i residenti dei quartieri e con i commercianti per costruire un dialogo in tema di prevenzione e contrasto al disagio giovanile”. Non solo: “Avviare, con la collaborazione delle associazioni di categoria, campagne di sensibilizzazione della cittadinanza e degli esercenti al rispetto delle regole e al mantenimento di condotte responsabili” e “far si che vengano messe in atto attività di controllo sul territorio con specifico riferimento all’avvio di un programma di servizi straordinari da tenersi nelle zone dove più si registra una maggiore aggregazione di persone durante le ore serali e notturne”.
“Individuare ulteriori iniziative tese a ampliare la platea di utenti dell’area ove sono ubicate le attività commerciali alle famiglie del territorio, coinvolgendo le stesse in eventi appositamente dedicati, per aumentare la fruibilità degli spazi cittadini da parte dell’intera comunità locale, valutare l’ipotesi di emanare una ordinanza per limitare la vendita di alcol da asporto e contrastare con la polizia municipale assembramenti non controllabili che causano problemi di sicurezza e creano disturbo ai cittadini”.