“Non possiamo cambiare ciò che è accaduto, ma possiamo dare giustizia a Marco. Possiamo restituire dignità alla sua memoria e pace a chi lo amava”. C’erano tantissime persone al funerale del ragazzo due giorni fa, hanno abbracciato quella bara ricoperta di fiori con le lacrime agli occhi. Una morte che ha sconvolto parenti e amici del ragazzo caduto per mano di chi gli ha trafitto il cuore con una pugnalata la notte del primo marzo a Bari Sardo, durante i festeggiamenti in piazza per il carnevale. Da allora gli inquirenti svolgono le indagini senza sosta per risalire all’autore del delitto. Tra gli appelli che sinora sono stati lanciati e rivolti a chi è a conoscenza di come si sono svolti i fatti, anche quello della madrina di Marco che, attraverso un post social, ha scritto: “A chi sa la verità a chi era presente vi scriviamo col cuore pesante e colmo di dolore. Sappiamo che c’erano occhi che hanno visto, orecchie che hanno sentito, cuori che conoscono la verità”.
“Il silenzio è un peso, una prigione che incatena non solo voi, ma anche noi che restiamo sospesi nell’ingiustizia.
Forse avete paura, forse pensate che parlare sia inutile o pericoloso, ma il silenzio protegge solo chi ha fatto del male, la verità invece è l’unica via per dare senso a questo enorme dolore.
Vi chiediamo con tutto il cuore di fare la cosa giusta.
Ogni parola, ogni frammento di verità può fare la differenza.
Se avete visto, se sapete, vi imploriamo parlate.
Per chi non c’è più. Per chi soffre e per voi stessi”.