Niente da fare. È fallito il tentativo di mediazione dei Progressisti in vista delle elezioni regionali del 25 febbraio in Sardegna: Alessandra Todde, candidata di 5 stelle e Pd, si è detta non disponibile a ridiscutere la sua candidatura per l’unita della coalizione, mentre Renato Soru ha dato segni di apertura con la disponibilità a un confronto a patto che si mantenga intatto il suo progetto politico.
Il 4 gennaio, alle 13, in Piazza Galilei a Cagliari, nella sede e su iniziativa dei Progressisti, si sono incontrati da un lato Renato Soru, Eliseo Secci, Luciano Uras, Massimo Zedda e, dall’altro, Alessandra Todde, Ettore Licheri, Piero Comandini e Giuseppe Meloni.
I Progressisti hanno proposto di scandagliare la possibilità di trovare un punto di caduta comune, azzerando le candidature, trovando le convergenze programmatiche comuni e un candidato condiviso.
Pur richiamando l’attenzione sull’importanza del progetto avviato di costruzione di una forza politica e culturale sarda che ha l’ambizione di proporsi, anche per il futuro, come soggetto di governo, Renato Soru ha dato la sua disponibilità, Alessandra Todde ha invece ribadito che la sua candidatura è da considerarsi non negoziabile. La riunione si è sciolta, lasciando al momento invariate le posizioni.
Si attende ora la decisione dei Progressisti: torneranno nel campo largo guidato dalla Todde come in tanti pensano o resteranno nella coalizione di Soru? Entro poche ore la loro posizione sarà ufficializzata.











