“L’Assessore Cuccureddu non perde il vizio di presentare come eclatanti successi personali interventi che in realtà erano già consolidati e garantiti dalle precedenti amministrazioni.” Lo dichiara il consigliere regionale Gianni Chessa, già assessore al Turismo, Commercio e Artigianato nella scorsa legislatura, commentando il recente annuncio dello stanziamento di 35,5 milioni di euro per il commercio. “La verità è che tutte le risorse annunciate da Cuccureddu provengono da impegni già presi in precedenza. Non si tratta di nuovi fondi, ma di una prosecuzione di linee di sostegno già avviate.” Chessa aggiunge: “Non ci sono risorse nuove. Si tratta di stanziamenti già previsti dalla precedente amministrazione, 15 mln stanziati con la L.R. 22/2022 art.2, comma 4, 20,5mln stanziati con la L.R. 17/2023 art.14 comma 3 e 4 . Risorse bloccate da tempo all’interno delle Camere di commercio. I soliti proclami di Cuccureddu, che cerca visibilità rilanciando ciò che era già stato fatto.” “Cuccureddu, a volte, sembra più un televenditore che un amministratore. In un momento così difficile per l’economia isolana, segnata da un saldo negativo tra chiusure e aperture di attività, non servono annunci ma certezze. La Sardegna ha bisogno di programmazione seria, di risultati tangibili, non di slogan.” La situazione del commercio nell’isola è particolarmente critica. Negli ultimi anni in Sardegna sono scomparsi migliaia di negozi al dettaglio, con una riduzione significativa della presenza di piccole attività nei centri urbani e nei paesi dell’interno. I settori più colpiti includono abbigliamento, librerie, ferramenta e piccoli negozi di vicinato. Nel 2024, per ogni nuova attività commerciale aperta, quasi quattro hanno chiuso i battenti, a conferma di un trend che evidenzia una crescente desertificazione commerciale. In alcune province la crisi è particolarmente evidente, con chiusure quotidiane che mettono a rischio la tenuta economica e sociale dei territori. Questi dati sottolineano la necessità di interventi concreti, strutturati e coordinati per sostenere davvero il commercio sardo, piuttosto che limitarsi ad annunci pubblicitari”