Migliaia di persone hanno voluto accompagnare la giovane donna nel suo ultimo viaggio, “che tu possa riposare in Pace dolce Francesca”. In silenzio dietro a quella bara abbracciata da rose bianche, è così che Francesca non è stata lasciata da sola ieri: una giornata tiepida, grigia, rotta solo dai singhiozzi di chi conosceva Francesca e da quelli di chi l’ha conosciuta solo dopo. Cioè quando non c’era già più, strappata alla vita dalle mani dell’uomo che le aveva promesso amore eterno.
Tra le lacrime delle colleghe, unite come i mesi scorsi quando hanno capito che Francesca non si era allontanata di sua spontanea volontà, anche quelle dei rappresentanti delle comunità che non sono voluti mancare per dimostrare la vicinanza ai familiari, la solidarietà e la posizione di combattere contro i femminicidi. “È stato un addio veramente sentito e psicologicamente pesante.
Siamo vicini alla famiglia e agli amici” ha espresso Isangela Mascia, sindaca di Domusnovas.
Particolarmente toccante è stata l’Omelia dell’Arcivescivo di Cagliari Giuseppe Baturi. “L’affetto non è mai possessività”, “l’amore vero è volere che l’altro sia felice e che per amare nella vita occorre una grande speranza. Il disperato non può amare”: “Con queste parole importanti, non possiamo non continuare a riflettere e, nonostante Francesca sia tornata nella sua città natale, per lei e per tutte le donne che hanno avuto lo stesso triste destino, il sipario di questa vicenda tragica, dolorosa e triste non può essere calato perché c’è ancora tantissima strada da fare nella lotta contro i femminicidi e le violenze di genere. Tutti insieme! Attendiamo giustizia. Ma da oggi, cara Francesca, sei finalmente tornata dalla tua famiglia e dai tuoi genitori con i quali, ora, potrai riposare in pace” ha espresso Fabrizio Madeddu, sindaco di San sperate.
Da un album di ricordi, di 20 anni fa, una amica mostra Francesca in tutta la sua bellezza e la voglia di vivere, sorridere: “Un tuo ricordo, riposa in pace”.
Anche la Consulta delle Donne di Elmas era presente per rendere omaggio a Francesca Deidda, “una giovane donna e compaesana vittima di femminicidio, tragicamente uccisa dal marito in modo barbaro.
In occasioni così dolorose, la solidarietà delle donne e di tutta la comunità rappresenta un gesto di denuncia contro la violenza di genere e un impegno affinché tragedie simili non si ripetano più”.
Verità e giustizia, questo si chiede, per prevenire e annientare questa piaga che, ogni giorno, segna tante, troppe donne, che hanno dato amore per ricevere in cambio solo inganni, bugie e violenze da chi amare non sa.