La Procura di Pavia ha chiesto un incidente probatorio per esaminare reperti biologici mai sottoposti ad analisi genetica nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Lo ha annunciato il procuratore Fabio Napoleone, precisando che la richiesta è stata formalizzata dai pm Valentina De Stefano e Stefano Civardi al gip di Pavia.
Si tratta di materiali che non furono distrutti nel 2022, come disposto dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, e che nei processi precedenti avevano prodotto risultati “dubbi o inconclusivi”. Grazie ai progressi nelle tecniche di analisi del DNA, oggi potrebbero fornire nuove informazioni. L’indagine riguarda Andrea Sempio, 37 anni, già indagato e archiviato nel 2017, il cui DNA era stato ritenuto compatibile con tracce biologiche rinvenute sotto le unghie della vittima.
I magistrati hanno acquisito i “para-adesivi” delle impronte rilevate sulla scena del crimine e sugli oggetti analizzati dal Ris di Parma. I reperti sono stati individuati dall’Unità di Medicina Legale e Scienze Forensi dell’Università di Pavia e potrebbero contenere materiale genetico utile alle indagini. Tuttavia, il processo di analisi potrebbe comportarne la distruzione, motivo per cui è stato chiesto l’incidente probatorio, garantendo il contraddittorio con i difensori di Sempio, gli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia.
Per l’omicidio di Chiara Poggi, l’ex fidanzato Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.