Un anno a parlare solo di rinnovabili, per poi farsi puntualmente impugnare le leggi dal governo, con la Sardegna agonizzante e completamente bloccata. Poi, la questione decadenza che da mesi monopolizza dibattiti e destini: e la legislatura di fatto non è ancora partita. Cruciale, per ovvie ragioni, la questione della decadenza di Alessandra Todde: la presidente nuorese 5 stelle, fedelissima di Giuseppe Conte ed ex viceministra di Draghi proprio ai tempi dei decreti di apertura totale alle energie rinnovabili, sarà domani in tribunale a Cagliari dove ha presentato ricorso contro la decisione dei giudici della corte d’appello di dichiararla decaduta, lo scorso 3 gennaio, per irregolarità nelle spese elettorali. Ingiunzione a cui è seguito il ricorso della presidente, supportato da quelli di Pd e 5 stelle, e il ricorso sul conflitto di attribuzioni con lo Stato, per stabilire se la legge nazionale può avere prevalenza su quella regionale o se invece sia stata in qualche modo violata l’autonomia della Sardegna.
Ovviamente quella di domani non sarà l’udienza finale né decisiva: serviranno ancora mesi prima che si arrivi a un punto fermo su questa vicenda.