Cagliari, un ponte con ristorante e mercato rionale per “ricucire” il canyon vuoto di Tuvumannu: ecco come rinascerà il parco di Tuvixeddu. Sarà un ponte pedonale con dentro un ristorante e un mercato rionale a riscrivere la storia di Tuvumannu, ricucendo letteralmente il canyon perduto. Il tunnel ospiterà nuove palestre, bar, sale polifunzionali per le attività culturali, servizi, aule, spazi espositivi, persino un bio vivaio, un giardino pensile e un parcheggio. E’ tutto studiato nei dettagli del progetto: tantissimi alberi e percorsi attrezzati per portare finalmente i turisti a visitare la necropoli in un parco nuovo che sinora neanche gli intellettuali della domenica conoscono. Eccolo, il piano di rinascita: per tanti anni si è detto che il canyon di Tuvumannu resterà abbandonato, come una immensa incompiuta. E sinora è stato così. Ma il piano urbanistico recita ben altro: addirittura ipotizza la realizzazione di più ponti per scavalcarlo e renderlo finalmente utile, con percorsi e attività. Tra via Castelli, via IUs Maglias e la portas di Tuvixeddu i tecnici scelti dal Comune hanno scelto un sistema di tante rampe ciclopedonali per collegare i quartieri alla necropoli, dove oggi il parco non è mai decollato.
Viene definito “il positivo della vegetazione nel negativo del canyon”, come per nasconderlo, quasi cancellarlo. In corrispondenza di via Monte Santo è previsto un allaccio carrabile alla via Castelli. Il ponte abitato, costruito con materiali leggeri, diventerà un elemento attrattore del nuovo parco di Tuvixeddu. Dove sarà incrementata notevolmente l’area pedonale e l’accesso alle auto sarà consentito solo per il garage. La verticalità del canyon di Tuvumannu dovrà essere ripensata come una “nuova natura”, della stratigrafia del suolo di Cagliari. Lo scatolare di cemento sarà in parte conservato, riutilizzato per parti: ma più probabilmente secondo gli ingegneri verrà completamente demolito, ma sarà fondamentale che il processo di demolizione contempli la ricomposizione del parco come terreno di collegamento tra i quartieri. Insomma: il canyon sarà in parte demolito, in parte riutilizzato con servizi che ad oggi erano impossibili da immaginare.