Tutto si ripete, come oramai da copione, in quelle vie che raccontano storia e cultura oltraggiate da chi le scambia come punto di ritrovo per consumare alcolici, a fiumi, e sfidarsi a calci, pugni, urla e spintoni. Chiasso, sino, quasi, alle prime ore del mattino e chi abita lì non dorme più oppure viene buttato giù dal letto per il caos generato dalla malamovida, dal “divertimento” che si trasforma in pericolo. I protagonisti? Sempre loro, i giovanissimi e i giovani che si alternano secondo gli orari ma poco cambia con il rinnovo delle generazioni del sabato notte: a nanna i più piccoli, sino a 14 anni l’orario di rientro non deve oltrepassare, generalmente, le ore 23, 30. Passano il testimone ai più “grandi” che riprendono in mano il “lavoro” interrotto senza mostrare rispetto verso se stessi, i coetanei e i residenti dei quartieri che assistono, inermi, al degrado messo in atto. Quel che rimane la mattina è sotto gli occhi di tutti: sporcizia, bicchieri e bottiglie di alcol, rifiuti organici poiché ogni angolo viene scambiato per un wc sotto le stelle.
E allora si protesta, ancora una volta, tra lo sconforto e la rassegnazione per il proprio quartiere violato e il dispiacere nei confronti di quei ragazzini che hanno tutta la vita innanzi a loro e che sprecano la libertà del fine settimana tra cocktail e risse.