Antonello Lai, per tutti Tziu Lai, il giornalista sempre dalla parte degli ultimi, si trova ricoverato in Rianimazione al Brotzu. Sessantotto anni, da poco più di una settimana ha varcato la soglia del più grosso ospedale sardo per dei problemi cardiaci e perchè deve subire una delicata operazione al cuore. Le sue condizioni sono peggiorate all’improvviso: quando la moglie, Claudia, è arrivata per visitarlo, ha trovato il letto vuoto e ha saputo dai medici del trasferimento di reparto. Lo stesso Tziu Lai, con due video pubblicati nella sua pagina Facebook “La Zona”, qualche giorno fa, aveva spiegato di avere bisogno di un “pit stop” e si era fatto vedere con i tubicini dell’ossigeno dentro il naso. Nessuno si sarebbe aspettato un peggioramento, men che meno improvviso. A dare la notizia del trasferimento in Rianimazione di Antonello è stato il suo storico cameraman, Chicco Lecca: “Ci eravamo sentiti al telefono nel pomeriggio, era tranquillo e nulla faceva presagire un peggioramento”, spiega, con la voce rotta da una comprensibilissima preoccupazione, a Casteddu Online. Ha voluto avvisare tutti, chiedendo “una preghiera per un uomo buono”, con un post pubblico sulla stessa pagina aperta da qualche anno da Tziu Lai. Che, nonostante avesse raggiunto l’età della pensione, sino a poco tempo fa ha continuato a macinare chilometri su chilometri, ogni giorno, tra Cagliari e provincia, per continuare a dare voce agli ultimi, agli emarginati, a chi si trova in difficoltà e non ha chissà quanti megafoni a disposizione. Ecco, di seguito, lo struggente post di Chicco Lecca.
“Una preghiera per un uomo buono. Vi chiedo solo una preghiera per Antonello che questa sera ha avuto un arresto cardio circolatorio e versa in condizioni precarie in Rianimazione. Antonello, un uomo distratto per sè ma mai per gli altri. Mi è difficile scrivere perché la disperazione e le lacrime mi bloccano la vista. Sono arrabbiato. Abbiamo vissuto tante avventure insieme ma vi posso assicurare che lui, da solo e claudicante, ha fatto cose che nessuno mai avrebbe potuto fare. La macchina sempre piena di pacchi viveri. Ha portato pacchi pesantissimi di viveri a tante persone che realmente non avevano niente. Vi giuro, niente. Lo chiamavano a tutte le ore e lui partiva anche quando camminava male, quando gli sanguinava il piede, quando non aveva fiato e lo faceva anche se doveva pranzare o cenare. Non importava, lui andava, talvolta insieme, ma tante volte da solo. Aveva sempre un pacco in più in macchina per qualcuno dell’ultimo momento. Lo ha sempre fatto senza mai chiedere niente in cambio. Ascoltava chiunque lo chiamasse anche per ore, talvolta semplicemente perché c’era un problema di una perdita d’acqua in un condominio. Mi chiamava e mi diceva: ‘Chicco, questa famiglia ha un problema, aiutami, dobbiamo andare’. Perché io in verità talvolta facevo qualche resistenza, ma poi passavo a prenderlo e andavamo e vi giuro, aveva sempre ragione lui. Ha sempre visto oltre la notizia. Ha sempre visto il cuore della gente. Dono raro di questi tempi ed anche di quelli passati. Abbiamo sempre fatto le stesse cose per 40 anni eppure quando c’era bisogno era l’unico che cercavano. ‘Signor Antonello, solo lei mi può aiutare’, ‘Chicco, passa che ci chiamano’, ‘Ma per che cosa Antonello? Di cosa si tratta?’, ‘Non c’appu cumprendiu nudda! Sono rimasto al telefono 1 ora, piangeva. Passa, hanno bisogno di aiuto . Passa amico mio, ci siamo solo noi’. Non so quante volte abbiamo pianto insieme, ma abbiamo anche riso tanto. Aveva ragione, siamo gli unici che sono sempre accorsi ma soprattutto lui è un uomo buono e leale. Non c’era un caso grande o un caso piccolo. C’era una necessità e si andava! Caro amico mio, non mi lasciare che dobbiamo aiutare tanta gente. Vi prego, solo una preghiera, non lasciatemi da solo. Non so come passerò la notte ma una cosa ti assicuro, amico caro, che comunque vada andrà tutto bene perché sei una luce spendente che non si spegne nè si spegnerà mai”.










