Tre costole rotte, il dolore sempre più crescente avvertito dopo qualche ora e, ancora, l’incredulità mista a sconforto di essere stato pestato solo perchè stava facendo ciò che farebbe ogni onesto cittadino: dire a un gruppo di balordi “di smetterla di lanciare bottiglie contro una chiesa e le automobili”. Ignazio Steri, 58 anni, cuoco all’Antica Cagliari, residente in via Baylle: è lui la vittima del tremendo pestaggio avvenuto una settimana fa, in piena notte, a pochi metri dalla sua abitazione. La polizia ha già denunciato per lesioni aggravate uno straniero di ventiquattro anni, con regolare permesso di soggiorno, di Quartu. Per altre tre settimane larghe Steri dovrà stare a riposo, lontano dalle sue amate pentole e padelle. E ne approfitta per raccontare ciò che gli è successo, e sfogarsi: “Avevo finito di lavorare, stavo andando con un amico a bere una birra. Una volta usciti dal bar”, verso le 3, “ho visto un gruppo di ragazzi che stavano scagliando bottiglie contro la chiesa di Sant’Agostino. Erano in 7, tutti stranieri. Non mi sono avvicinato, ho solo fatto un passo e gli ho detto di cercare di smetterla”. Mai l’avesse fatto. “All’improvviso uno di loro si è avvicinato e, da dietro, mi ha fatto cadere. Poi mi ha preso a calci e mi ha spruzzato contro dello spray al peperoncino. Con lui c’erano altre persone che, subito dopo, sono scappate”. Una violenza cieca e inaudita: “Chi mi ha picchiato non mi ha detto nulla, il tutto è durato pochi secondi. La polizia è arrivata quasi subito, poi anche un’ambulanza del 118”. Lo chef non è subito andato all’ospedale: “All’inizio stavo bene, poi i dolori sono aumentati e sono stato al pronto soccorso”. Referto dei medici: 3 costole fratturate, un mese di cure.
“Il rione della Marina è ancora pericoloso, soprattutto negli ultimi anni. Sinceramente? Ho avuto paura, ho temuto il peggio”, anche dopo il pestaggio, “perchè non sapevo che tipo di lesioni avessi avuto. MI ha dato fastidio vedere quei giovani che lanciavano bottiglie. Non è giusto”, prosegue Ignazio Steri, “non voglio generalizzare, ma qui sono soprattutto gli stranieri a dare problemi”. Parole dettate dalla rabbia, ovviamente, che vanno contestualizzate, visto che non tutti quelli che hanno un permesso di soggiorno regolare possono essere additati come balordi. Anzi: “Purtroppo uno non può uscire di casa che rischia che gli capiti ciò che è capitato a me”. Steri è sicuro: “Poteva succedere ad altre mille persone. A chi va a comprare le sigarette o a casa di un amico, o a chi come me finisce il turno di lavoro. Non possiamo fare niente”. E, a video intervista conclusa, lo dice chiaramente: “Volevo difendere il mio rione”.










