Giù il sipario al Bingo Palace di via Calamattia, un atto “automatico” dopo che il tribubale ha dichiarato il fallimento della Sardinia Holidays srl. Stop a numeri e scommesse, stop anche a decine di stipendi. Sono una sessantina i lavoratori che, di rimbalzo, si trovano a dover fare i conti con l’addio a uno stipendio sicuro. Molti contratti indeterminati, tra full e part time, ma anche contratti a tempo. Tutti si sono già rivolti a questo o quel sindacato per capire il da farsi. Nell’attesa, regnano rabbia e disperazione.
“Io e la mia compagna lavoravamo al Bingo, perdiamo due stipendi e abbiamo una figlia”, spiega Andrea Mascia, 43enne cagliaritano. “Abbiamo sempre lavorato bene e i clienti ci stanno mostrando tanta solidarietà”. Roberta Squintu, 29 anni, ha iniziato a lavorare nella sala scommesse nel 2009: “Nel tempo sono cresciuta dentro l’azienda, facendo venditrice, capotavola, cassiera. Il mio stipendio era di 1400 euro, convivo e ho una casa e tutte le spese. C’è rabbia e lacrime, tante promesse. Non abbiamo mai obbligato nessuno a venire qui, è normale che un giocatore dica le bugie ma non è colpa nostra”. Amarezza, molta amarezza anche per Andrea Cirina, 45 anni: “Ho lavorato al bingo dal 2010, ho tre figli”, e tra una cartella e un caffè “ho conosciuto la mia attuale compagna, anche lei lavoratrice nella sala”.











