I tatuaggi levati col laser e unguenti e medicinali prescritti senza battere ciglio, nel 2018. Poi una pausa, col suo nome uscito dalle cronache dopo la denuncia di carabinieri e Nas per truffa, sostituzione di persona, lesioni personali, furto, esercizio abusivo della professione di estetista e di medico dermatologo. Oggi, però, il nome della finta “dottoressa Elisabetta” ritorna di attualità. Utilizzando un altro nome, la 42enne di Cagliari si è presentata qualche giorno fa nella Rsa “Sant’Elia” di Nuxis: ai piani alti della struttura si è presentata con documenti falsi e, dopo un paio di giorni di affiancamento a veri dottori, i gestori della residenza sanitaria assistita hanno compreso di avere a che fare con una truffatrice e hanno chiamato i carabinieri. Ai militari sono bastate poche verifiche per appurare che si trattasse della stessa persona che, sei anni prima, dopo avere ottenuto l’affitto di salette e studi all’interno di parruccherie o studi medici, che venivano resi ambulatori veri e propri, ha effettuato tantissime prestazioni mediche, causando anche danni e lesioni a più di un paziente che, ignaro del tutto, si era rivolto a lei.
A lei, la Obbili, che non ha mai conseguito nessun attestato valido per svolgere attività di tipo medico. Stavolta, le accuse che hanno portato alla convalida dell’arresto, tra le altre, sono: “Possesso di documenti falsi, sostituzione di persona e tentato esercizio della professione sanitaria”. Mica bruscolini, insomma. Nel prossimi mesi sarà celebrato il processo. Il legale della quarantaduenne è breve ma chiaro: “Sinora alla mia assistita le è stato dato l’obbligo di dimora, il processo vero e proprio deve ancora iniziare”.













