Dopo anni di tensioni e battaglie legali, si è finalmente concluso il procedimento penale a carico di una giovane madre dell’hinterland P. G., accusata di maltrattamenti nei confronti delle sue due figlie minorenni. All’epoca della separazione consensuale tra i coniugi, le bambine stavano prevalentemente con la madre e tutto sembrava procedere per il meglio. Tuttavia, la situazione è precipitata quando la donna ha deciso di chiedere il divorzio, avendo nel frattempo intrapreso una nuova relazione sentimentale. È stato a quel punto che il marito ha presentato una richiesta di affido esclusivo delle bambine, accompagnata da accuse pesanti nei confronti della moglie. Inizialmente, il marito ha sporto una querela affermando che la donna avrebbe maltrattato la figlia maggiore. Successivamente, le accuse si sono estese anche alla figlia più piccola. Da queste denunce sono scaturiti due procedimenti penali per maltrattamenti, che hanno visto la donna affrontare un processo lungo e complesso. Durante il dibattimento, il collegio giudicante presieduto dal dottor Cannas, con il dottor Sanna e la dottoressa Tedde, accogliendo le istanze degli avvocati difensori, Alessandro Ballicu e Pietro Ambrosio, hanno assolto la donna poiché il fatto non sussiste.
“E’ stato un processo molto complesso” ha dichiarato Ballicu. Sono state inoltre esaminate a fondo le accuse mosse dal marito, ascoltando sia i testimoni dell’accusa che quelli della difesa. Centrale è stato il lavoro svolto dalla consulente di parte, la psicologa dottoressa Quaquero, “abbiamo messo in dubbio la genuinità dei racconti, è trapelato il fatto che le bambine avessero ingigantito qualche sculaccione”, “tutti quei maltrattamenti, feroci come invece sosteneva l’ex marito, non ci sono mai stati”, ha concluso Alessandro Ballicu.