Mesi, almeno sei stando a quanto trapela, di inferno, quelli vissuti da una quarantacinquenne sarda insieme al suo figlioletto. Una convivenza, quella tra la donna e un carabiniere, che stando alle indagini già svolte e che hanno portato i giudici a scegliere il giudizio immediato, ben presto sfociata in una vera e propria odissea. Insulti a non finire e botte, come si può leggere nella richiesta al gip, firmata dal pm Daniele Caria: “Reiterate condotte vessatorie ed aggressive, ingiurie, percosse con cadenza quasi giornaliera”, cioè “schiaffi, pugni e calci al petto”. E una vita totalmente stravolta anche a livello sociale e lavorativo: il carabiniere aveva distrutto il telefono della compagna, obbligandola a cancellarsi dai social network, a licenziarsi e impedendole di frequentare amici e parenti. I fatti sono avvenuti in due diversi paesi del Medio Campidano (vista la gravità del caso e la presenza di un minore non forniamo ulteriori dettagli) tra l’inizio della primavera e settembre 2022. A salvare la donna è stata una sua amica: è lei ad aver notato che c’era qualcosa che non andava e ad avvisare le forze dell’ordine. In preda alla disperazione, la vittima di maltrattamenti avrebbe spedito dei vocal all’amica e lei, avendo sentito la sua voce continuamente rotta dal pianto, ha deciso di non restare indifferente. Da lì sono partite le indagini: la quarantaseienne è stata convocata una prima volta in questura ma avrebbe negato tutto per paura e perchè viveva ancora insieme al cinquantaseienne. A fine settembre, però, è crollata e ha raccontato tutto. Il 13 ottobre, al culmine dell’ennesimo litigio, è scappata dalla casa ed è tornata dai suoi genitori. Il figlioletto, già da qualche settimana prima, si trovava da altri parenti. La donna è difesa dall’avvocato Roberta Putzu.
La questura ha fatto scattare la procedura del codice rosso. La 46enne è stata riconosciuta vittima di violenza e, da quel momento, ha ricevuto tutto il sostegno del caso dagli esperti di un centro antiviolenza sardo. L’uomo, difeso dagli avvocati Moralvia Montis e Giovanni Casti. È quest’ultimo a dire che “il cliente nega ogni addebito, davanti al giudice la questione verrà completamente accarata”. L’uomo dovrà comparire davanti alla Seconda sezione penale del tribunale di Cagliari il prossimo diciannove gennaio. L’accusa è pesantissima, maltrattamenti contro la convivente con l’aggravante della presenza di un minore. L’uomo, da settembre, non sarebbe più operativo all’interno dell’Arma.










