Una legge demolita e svuotata dalla consulta contro cui la Sardegna continuerà a combattere. Parola della presidente della Regione, Alessandra Todde. “La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua”, dice Todde. “Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”, conclude la presidente.
La corte costituzionale ha oggi dichiarato inammissibile il referendum per l’abrogazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, promosso dalla Sardegna capofila insieme a Puglia, Campania, Toscana e Emilia Romagna. Secondo i giudici, il contenuto del quesito referendario, approvato da rispettivi consigli regionali, non è chiaro e non lascia comprendere l’obiettivo finale.