Una storia commovente che racconta l’amore verso gli animali e il dolore per la perdita del compagno peloso che riscaldava la vita familiare. Morto investito da un’auto che non lo ha soccorso e rinvenuto dal padrone, pochi minuti dopo, innanzi al cancello. Era uscito da casa, un pò in giardino, così il gatto era solito fare, per poi rientrare e farsi coccolare. E ricambiare con moine e fusa. Effusioni d’affetto che sono svanite in un attimo. Ma il micio biondo non manca solo ai suoi padroni, bensì anche al suo vicino di casa, a quattro zampe, il compagno di giochi in quel mondo felino fatto di rincorse e lotte senza graffiare, di simpatia reciproca, di socializzazione verso gli altri simili. I gatti sanno stare bene anche da soli, se innescano un rapporto con un altro animale è perché si crea quel feeling simile agli esseri umani, dove il piacere della compagnia è amalgamato con sentimenti puri, autentici. Ed è così che ieri Roberto ha visto il gatto amico guardare dove ora giace Kenny. Un caso? Chissà. Ma non sarebbe di certo il primo, bensì l’ennesimo di una lunga serie di episodi che ha come protagonisti gli animali, anime pure e semplici, che non parlano ma esprimono più di mille parole, anche solo con uno sguardo o un gesto che può sembrare insignificante. Come quello del gatto di vicinato, insomma, che aspetta sul muretto il suo amico peloso, proprio sopra dove ora riposa. “Anche i gatti hanno un’anima e provano le stesse emozioni che proviamo noi” ha espresso Roberto.