Cagliari invasa dai centri commerciali: nonostante la crisi non si arrestano le aperture. La provincia di Cagliari negli ultimi tempi ha visto intensificarsi la presenza di nuovi grandi negozi, compresi i centri commerciali. Nonostante il forte periodo di crisi della città e di tutto il territorio circostante, sono in continuo aumento le nuove aperture. Sestu ed Elmas i paesi maggiormente coinvolti. Le offerte proposte sono nella maggior parte dei casi già presenti sul territorio, non trattandosi dunque di una situazione di necessità. È il caso di grandi marchi come Leroy Merlin, situato a pochissimi chilometri da quello che sarà il nuovo punto vendita. Novità che non vengono accolte di buon grado dai cittadini, scatenando un’escalation di commenti, Jenny M. scrive: “Leroy Merlin c’è già, perché metterlo anche lì? Assurdo”. Problemi in vista anche per quanto riguarda la viabilità: “Bisogna organizzarsi con la rotonda al bivio di Elmas”, “Può generare traffico, se a questo uniamo la situazione disastrosa dei parcheggi aeroportuali, ne vedremo delle belle”, e ancora: ” Per arrivare si dovrà fare un’ora di fila in macchina”.
Si popola la periferia, facendo pagare caro il prezzo al centro città che si svuota. È necessario però domandarsi per quale motivo, le piccole realtà locali non stiano tenendo banco sul mercato. Per qualcuno la risposta è da ricercarsi sul futuro, è il caso di Aria T.: ” Il mercato non è affatto fermo, è necessario comprendere che il consumatore c’è e acquista. I negozianti devono essere disposti ad intraprendere un cambiamento. Il cambiamento richiede coraggio, ma anche insicurezza, perchè trasformare la propria mentalità, le proprie abitudini ed il proprio business non è per tutti. Molti invece non hanno gli strumenti per individuare il percorso che si deve intraprendere per cambiare, trasformando un’attività redditizia al passo con i tempi correnti. Se il mercato è cambiato, è perchè alcuni imprenditori hanno investito in formazione, marketing e nel digitale.” Alla luce di queste riflessioni, è necessaria, attraverso l’aiuto degli organi competenti, una revisione sulle nuove modalità di commercio, facendo in modo che si possa contribuire ad evitare il massacro dei venditori cagliaritani.