Sanità, sfascio totale: i medici pensionati lasciano dopo tre mesi, 470 ambulatori scoperti e migliaia di sardi senza assistenza


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Contrordine: i medici pensionati che erano tornati al lavoro la scorsa estate grazie alla legge approvata dalla giunta regionale per tamponare la difficile situazione degli ambulatori medici in Sardegna, 470 ambulatori di medici di base senza medico su 1400, sono già stati rimandati a casa. Effetto dell’impugnazione della legge da parte del governo che ha deciso che no, i medici pensionati devono restare in pensione e non essere reclutati per contribuire ad arginare lo sfascio totale in cui ogni giorno di più precipita la situazione nell’isola. Nonostante la legge possa restare valida fino al verdetto della corte costituzionale, le asl hanno infatti già deciso di sospendere l’iniziativa per evitare responsabilità future dei direttori.

 

Il consiglio dei ministri ha bocciato la legge, sostenendo che viola le competenze statali, poiché la regolamentazione del lavoro dei medici spetta allo stato e non alle regioni.

 

Intanto, la situazione si fa sempre più difficile ed esplosiva: il Brotzu è una polveriera, e per oggi è previsto l’incontro che dovrebbe essere risolutivo con l’assessore della Sanità Bartolazzi, con l’annunciata minaccia di uno sciopero generale difficilmente evitabile. C’è poi la grana Policlinico: i medici hanno deciso di stoppare tutti gli interventi non urgenti, alimentando così le già lunghissime liste d’attesa.

 

Caos totale, insomma, proprio nel settore su cui la presidente Todde e il leader 5 stelle Conte avevano incentrato la loro campagna elettorale, promettendo soluzioni che invece non sono mai arrivate.