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Nel 2024, la spesa media per la tariffa dei rifiuti in Sardegna cresce del 4,6% rispetto all’anno precedente, passando da 347 a 363 euro. Un aumento che in alcune città sarde assume proporzioni maggiori, come nel caso di Cagliari, dove la tariffa cresce del 13,3%, arrivando a 465 euro. Questo incremento è uno dei più significativi tra i capoluoghi italiani, sottolineando le differenze tra i vari territori. Al contrario, altre città sarde vedono lievi riduzioni: a Oristano, per esempio, la tariffa scende dell’1,6%, passando a 292 euro, mentre a Sassari la diminuzione è più contenuta (-0,5%), con una spesa di 315 euro. A Carbonia, invece, si registra un incremento del 10,3%, con un passaggio da 373 euro nel 2023 a 411 euro nel 2024. A livello nazionale, la spesa media è di 329 euro, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno scorso. Questi dati emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la Sardegna ha superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati, fissato dalla normativa europea, con un risultato del 75,9%. Tuttavia, anche in questo caso si notano disparità tra i capoluoghi: Nuoro è il leader con l’83,8% di raccolta differenziata, seguita da Oristano con l’80,6%. Cagliari, pur raggiungendo una buona performance, si ferma al 74,8%, mentre Sassari è la città con il dato più basso, registrando il 62,6%.
L’indagine di Cittadinanzattiva ha esaminato le tariffe applicate in tutti i capoluoghi italiani nel 2024, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone e una casa di 100 metri quadrati. I costi rilevati includono IVA e addizionali provinciali, ove applicate.