Pratobello, fuoco amico su Alessandra Todde e consiglio regionale: “La boicottano”

Dura presa di posizione dei Socialisti, partito della coalizione di centrosinistra che sostiene la presidente 5 stelle.


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Fuoco amico sulla presidente Todde e sulla maggioranza di centrosinistra. A raffica, i socialisti attaccano e insistono: la presidente Todde, esponente di primo piano dei 5 stelle, non mantiene gli impegni presi.

“La segreteria socialista ritiene sia giunto il momento di esprimere con chiarezza una posizione politica ponderata e responsabile su quanto sta avvenendo rispetto alla Pratobello 24; intendiamo ulteriormente evidenziare il venir meno degli impegni assunti da parte della giunta regionale per quanto concerne l’attivazione del programma politico concordato. Siamo costretti ancora oggi a rimarcare la nostra insoddisfazione rispetto a quanto la maggioranza del governo regionale sta ponendo in essere rispetto alla legge Pratobello 24”, scrivono i socialisti.

“Siamo convinti infatti, che l’atteggiamento di ostilità e di sufficienza di parte della maggioranza in Regione, stia favorendo le interlocuzioni politiche del centrodestra e non solo, con la Pratobello 24. I Socialisti pur non condividendo alcuni passaggi ed esprimendo alcune riserve, ritengono che per rispetto democratico delle 210 mila firme, si sarebbe dovuta avere un’attenzione e una considerazione diversa dando priorità e con carattere d’urgenza, all’esame di suddetta legge da parte dell’istituzione regionale.

Senza nulla togliere alla potestà legislativa di chi è in capo, siamo convinti che per rispetto di chi ha firmato, si sarebbe dovuto provvedere a una diversa calendarizzazione dei lavori del Consiglio Regionale dando priorità all’esame della legge stessa che poteva essere eventualmente visionata ed emendata con procedura d’urgenza”, aggiungono gli alleati delusi e disillusi.

“I Socialisti ritengono che quest’ atteggiamento della maggioranza isoli la stessa rispetto al popolo sardo che con le 210 mila firme ha voluto esprimere la propria posizione rispetto al tema della produzione e delle gestione delle energie rinnovabili. Approvare la legge, seppure emendata, avrebbe significato un sollevamento di responsabilità politica in capo alla Regione, responsabilità che sarebbe ricaduta a quel punto, sul governo nazionale, il quale si sarebbe visto costretto ad impugnarla e quindi ad assumersi la responsabilità degli interventi indiscriminati in Sardegna da parte delle multinazionali del settore energetico. In mancanza di ciò – concludono i socialisti – la maggioranza di governo regionale rischia invece di essere dichiarata corresponsabile del progetto di speculazione energetica in atto”.


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