Poltronificio Regione, da Stefano Esu a Franciscu Sedda: un milione all’anno per i superconsulenti dell’era 5 Stelle

In attesa di conoscere i risultati ottenuti dai super pagati consulenti, spesso ripescati fra trombati alle urne e ex portaborse, cresce l’insofferenza per la mancata promessa di tagli e riduzione dei costi. Ma la presidente Todde assicura: il risparmio c’è, Solinas spendeva 2 milioni in più


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Un milione all’anno per trombati alle urne e ex portaborse che hanno fatto bingo con le nomine a consulenti della presidenza della Regione nell’era 5 Stelle in Sardegna. Intanto, va detto che la definizione di poltronificio è stata coniata proprio dai 5 stelle, quando nella scorsa legislatura erano all’opposizione in consiglio regionale. Una legge (giustamente) attaccata in modo sistematico e pesante dall’allora consigliera Desirè Manca che oggi, da assessore del Lavoro, tace su quelle nomine e su quella legge, rimasta intatta dopo averne chiesto l’abolizione. Che le cose vadano così è da sempre: trombati alle urne, portaborse e portaqualcosa vengono in qualche modo ricompensati per fedeltà alla causa, pure se quella fedeltà è last minute.  Dunque, i super staff della Regione sono stati resi possibili grazie a un provvedimento varato dallo scorso presidente leghista Christian Solinas nel maggio del 2021: costo da 3,5 milioni l’anno, una settantina di posti in più per i propri collaboratori e quelli della giunta. In quella norma che all’epoca fece stracciare le vesti ai 5 stelle, “c’è qualcosa di buono, ad esempio la nomina del segretario regionale e dell’ufficio legislativo, ma anche tanto di ridondante, inutile, da tagliare”, fu il commento della presidente Todde appena eletta.  Che nominò subito segretario generale della Regione Saverio Lo Russo, già dirigente della presidenza del Consiglio, stipendio da 243.442,58 euro l’anno: più del presidente Mattarella.

 

 

 

Incassa 153mila euro all’anno Luca Caschili, il capo di gabinetto vicinissimo a Todde,  candidato sconfitto con il M5S alle elezioni suppletive di Cagliari nel 2019 per la Camera per sostituire il velista Andrea Mura. Il ruolo di segretaria particolare di Todde va ad Annalisa Canova, attivista dei 5 Stelle, ex portaborse a Camera e Senato, candidata sconfitta alle regionali.

I super consulenti esperti dovevano essere sei ma sono diventati otto. E sono tutti uomini. Esperti di cui a circa quattro mesi dalla nomina, si attendono i primi risultati, al momento non pervenuti. A cominciare da quelli ottenuti da Stefano Esu, componente del consiglio nazionale del Partito sardo d’azione, silurato da Solinas insieme al fratello ex portavoce Mauro, e riciclato da Todde: Esu è il consulente in materia di enti locali, e resta un mistero il perché della sua nomina vista la sua militanza sardista, e negli ultimi anni inevitabilmente leghista, di lungo corso. C’è poi il riciclatissimo Franciscu Sedda. Scontata, per lui, la consulenza: nonostante il doppio flop alle regionali e alle comunali, è stato lui a sardizzare le 5 stelle con il simbolo del suo movimento A Innantis, il cui utilizzo è stato peraltro contestato da Irs. Come noto, Sedda è consulente alla lingua sarda per 123mila euro all’anno: anche in questo caso si attendono risultati dal fronte. Ci sono poi Stefano Ferreli, esperto in legislazione, anche lui ex collaboratore parlamentare del senatore sardo pentastellato Ettore Licheri; Nicola Pirina, esperto in “strategie per l’innovazione, innovation management, innovation policy e sviluppo economico territoriale”; Andrea Balduzzi, esperto in materia di industria; Thomas Castangia, esperto in materia d’innovazione, ex segretario provinciale del Pd a Cagliari; Diego Corrias, consulente in materia di programmazione unitaria, esponente del M5S ad Assemini e che era già dipendente regionale.  Discorso diverso per il consulente alla comunicazione Jacopo Gasparetti: era lui il  portavoce di Todde al Mise, è lui che si è occupato della campagna elettorale della Todde, è lui che si occupa di tutta la comunicazione in attesa di trovare i soldi per gli addetti stampa in capo alla presidenza. Ma nonostante le polemiche la Todde assicura che il risparmio c’è: oltre 2 milioni dei tre e mezzo spesi da Solinas. Intanto, non è passato l’emendamento-provocazione di Fratelli d’Italia che, durante l’assestamento di bilancio, prevedeva l’abolizione dei super staff.