Metropolitana da piazza Matteotti al Poetto, Zedda cambia il tracciato: “Passerà a Sant’Elia”

Il sindaco propone una modifica al tracciato della linea della metro di superficie che collegherà la stazione ferroviaria con Marina Piccola. In viale Diaz solo per il primo tratto poi la deviazione in viale Ferrara per salvare i pini, raggiungere stadio, nuovo palazzetto e lungomare e ridurre i disagi al traffico durante i lavori


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La metro a Sant’Elia. Raggiungerà il quartiere e collegherà la zona dello stadio, del nuovo palazzetto e del lungomare col Poetto e piazza Matteotti. Lo ha dichiarato oggi il sindaco Massimo Zedda al convegno su “Trasporti integrati e mobilità sostenibile in Sardegna” nell’ambito della Settimane europea della mobilità”.

Il sindaco ha messo in discussione il progetto della futura linea delle metropolitana di superficie che dal Cis arriverà a Marina Piccola attraverso viale Diaz, ponte Vittorio e stadio Unipol Domus lungo un tracciato molto lungo e che comporterebbe numerosi disagi come l’abbattimento di numerosi pini, il rifacimento del ponte Vittorio e il transito nelle aree militari. Oltre a bloccare viale Diaz per almeno un anno a causa dei lavori Secondo il primo cittadino potrebbe essere più efficace un vecchio tracciato studiato dall’ex assessore ai Trasporti Mauro Coni

che prevede la deviazione da viale Diaz nel parcheggio di piazza Marco Polo, proseguendo poi in viale Ferrara per raggiungere il quartiere di Sant’Elia. Un tracciato di un km e mezzo più corto e che scongiurerebbe il blocco di viale Diaz che invece porterebbe la metro nel nuovo polo sportivo e ricreativo che sta nascendo tra Su Siccu, stadio, nuovo palazzetto e lungomare Sant’Elia e parco degli Anelli, prima di raggiungere Marina Piccola.

“Bisogna pensare in base a cosa sta accadendo oggi e a cosa accadrà domani”, ha dichiarato Zedda, “è indispensabile rispondere alle giuste richieste delle nuove generazioni che chiedono auto condivise, bus notturni e altri sistemi di trasporto. Bisogna quindi lavorare insieme agli altri enti per garantire infrastrutture di viabilità per mezzi alternativi all’auto, ma non solo. Pensiamo anche a come i parchi possano essere luoghi di connessione tra i vari quartieri della città. Ugualmente dobbiamo considerare che solo 8 Comuni su 17 della Città Metropolitana sono serviti dal trasporto locale. Faccio una proposta: trasferire la competenza sulla metropolitana leggera al Ctm, mentre all’Arst resterebbe l’infrastrutturazione e la gestione dei lavori, ma soprattutto dei vantaggi nei collegamenti sulle altre zone dell’isola”.

“Il sistema dei trasporti in Sardegna è come una grande orchestra dove ognuno suona il proprio strumento senza ascoltare gli altri”, ha aggiunto Mauro Coni, del Dicaar dell’Università di Cagliari, “dobbiamo convincere le persone ad usare i mezzi di traporto pubblici e questi devono funzionare come una grande orchestra e con un direttore d’orchestra”.

 

 

 


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