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Fonni sotto choc per i 4 giovani morti, don Luciano: “Siete giovani e dovete divertirvi, ma pensate a come vivono le famiglie quando non siete a casa”. Un’esortazione all’attenzione, alla prudenza, perché basta un attimo e la vita potrebbe volare via, come un soffio. Ieri notte la fiaccolata che si è snodata dopo il ritrovo in chiesa, per pregare. Nessun’altra parola, un corteo silenzioso rotto solo dai singhiozzi dei partecipanti che si sono diretti nelle abitazioni dei giovani amici, inseparabili nella vita come, purtroppo, nella morte. Si chiamavano Michele, Michele, Marco e Lorenzo, “figli di ognuno di noi”, ha espresso la sindaca Daniela Falconi. Oggi lutto cittadino, alle 15,30 verranno celebrati i funerali, l’ultimo saluto ai giovani che hanno perso la vita in fondo a una scarpata. https://www.castedduonline.it/ecco-chi-sono-i-quattro-ragazzi-morti-nella-tragedia-di-fonni-amici-inseparabili/?fbclid=IwY2xjawGQNO1leHRuA2FlbQIxMQABHclh_sKTikmy04sdb4vU-km6wH35Hfidq9F93SeC8IlU4g9K04mD5tTweA_aem__Wz-L9AMXaPwk2GZ8xm-_Q
Intanto si susseguono i ricordi legati ai ragazzi, 75 anni in 4, commovente è quello di un professore, F.G., che ha scoperto che la tragedia ha investito un suo ex alunno: “La morte si accompagna ad un cinico egoismo. Quando ho letto il nome di Marco, ho sperato fino all’ultimo in un caso di omonimia.
Invece no.
Marco è stato mio alunno nello scorso anno scolastico, in una classe dove insegnavo Storia. Sono andato a controllare il registro elettronico: il 17 aprile 2023 gli avevo dato un sette, la nota specificava gli argomenti: “Guerra dei Cent’anni e Giovanna d’Arco”.
Era di poche parole, educato, e non l’ho mai visto far valere il suo fisico da rugbysta.
Ricordo solo una sua protesta, molto civile.
Era un lunedì di dicembre e lo avevo chiamato per una verifica orale. Scosse la testa, contrariato ma silenzioso.
Domandai spiegazioni e lui serenamente me le fornì.
“Professo’, questo fine settimana a Fonni c’era Cortes Apertas: secondo lei stavo studiando Carlo Magno?”
Ridemmo tutti, io compreso, spiazzato da quello spontaneo moto di giovanile franchezza.
E quella risata collettiva e l’ultimo ricordo che conservo di Marco Innocenti, rubato alla vita a diciott’anni”.