Il Cagliari ora è ultimo e non segna: l’ennesimo fallimento di Giulini in dieci anni di umiliazioni per i tifosi


Condividi su

Il Cagliari è ultimo e non segna: l’ennesimo fallimento di Giulini in dieci anni di umiliazioni per i tifosi. Dopo la vittoria di oggi del Venezia che doppia il Cagliari in classifica, il ritiro è stato posticipato a domani: c’era una volta Ranieri, il feeling tra la tifoseria e il presidente ora è davvero spezzato, dopo l’ennesima sconfitta avvilente in casa, dopo le dichiarazioni di Giulini che qualcuno prova ad edulcorare, ma che sanno advvero di resa: “Forse le colpe di tutto questo sono mie”, ha detto il numero uno della società che già per due volte ha portato il Cagliari in serie B e che lo scorso anno ha sfiorato il tris, copn la salvezza arrivata solo per un punto. La campagna acquisti parla da sola: la cessione di Dossena pilastro della difesa, l’addio a quota zero di Nandez, i prestiti gratuiti di Piccoli Adopo e Zortea, sinora a dir poco deludenti. L’acquisto tanto atteso di Gaetano arrivato evidentemente con poca sintonia con l’allenatore Nicola, che lo ha tenuto ieri misteriosamente in panchina per 75 minuti. La bruciatura di Makoumbou, per due anni sempre titolare. Le amnesie di Scuffet, che regala gol al Napoli e viene invece confermato. Ricordiamo i numeri che nel calcio sono tutto e inchiodano Giulini: due soli punti in cinque gare di campionato, di cui però ben quattro giocate in casa. Un solo gol realizzato in 5 partite, siglato da Piccoli che sembra però avere quasi paura del gol. Nove reti subite e un pareggio, quello con il Como in casa, ottenuto solo grazie agli strafalcioni di San Cerri. E l’unica gara in trasferta a Lecce è stata persa nonostante un vantaggio numerico di 50 minuti nei quali il tecnico Nicola non è riuscito neanche a spiegare che bisognava fare girare la palla per aprire spazi nella difesa avversaria.

La scelta di Davide Nicola, che aveva conquistato cinque salvezze ma sempre subentrando nelle ultime giornate. E che misteriosamente non viene mai confermato dall’inizio dalle stesse squadre. Si vocifera che in un noto ristorante della Marina, un ex mister dekl Cagliari avrebbe detto: “Nicola dall’inizio non sa gestire un campèionato intero, provate a chiederlo a qualcuno a Bari”. Il tecnico è in totale confusione, imprigionato nel suo modulo con cinque centrocampisti che non prevede il trequartista e dunque snatura Gaetano. Luvumbo che Ranieri stava trasformandoi in un gioiellino con Nicola sta diventando il brutto anatroccolo, è un’ala naturale ma gioca quasi da seconda punta. Mina non è ancora lui.

Le concorrenti per la salvezza corrono e le prossime due trasferte saranno in casa di un Parma ancora avvelenato per la nostra vittoria ai playoff di B e poi la Juventus di Thiago Motta. Il destino di Nicola sembra quasi segnato, i nomi che circolano per la panchina rossoblù sono da brividi di febbre. Davide Ballardini, che al Cagliari fece bene 20 anni fa ma che ora è specialista in retrocessioni senza neppure combattere, le ultime due consecutive con Cremonese e Sassuolo. Fabio Cannavaro, che ha salvato l’Udinese ma solo nelle ultime 5 partite è rimasto in panchina per poi essere esonerato. E un altro specialista in esoneri, il quasi anonimo Gabriele Cioffi. Sullo sfondo anche i maestro Marco Giampaolo. Forse ha davvero ragione Giulini, che si prende tutte le colpe, mentre il progetto del nuovo stadio resta fermo al palo. Nei social quasi impossibile trovare un tifoso che difende un presidente che è riuscito a farsi fischiare dallo stadio anche dopo la salvezza miracolosa con Ranieri. Pully o non Pully.

jacopo.norfo@castedduonline.it