Capoterra, matrimonio fiabesco tra Emily Eledhwen Buono e l’assessore allo sport Giovanni Montis

In soli sette giorni ha conosciuto la sua imminente moglie e le ha chiesto di sposarla.


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E dalle parole ai fatti: tra due settimane il “si” con la bellissima Emily Eledhwen, si giureranno amore eterno e sarà il sindaco Beniamino Garau a suggellare ufficialmente l’amore tra i due innamorati. In un periodo storico particolare in cui i valori e i sentimenti primordiali vengono accantonati, sminuiti, derisi, accartocciati, quasi eliminati, appare, come per magia, una storia d’amore d’altri tempi, una di quelle raccontate nei romanzi o trasmesse in tv nel periodo delle feste. Un amore unico, che travolge, che conquista, che non richiede il “tempo necessario” per conoscersi, dove la razionalità viene letteralmente scavalcata da un cuore che batte al galoppo. Che viene folgorato dal cosiddetto colpo di fulmine, quello che non si può spiegare bensì solo vivere, senza sprecare altro tempo. E in chiave moderna, questa storia d’amore è nata grazie ai social, una passione in comune, quella per il mondo celtico, ha fatto incontrare virtualmente la coppia ad aprile. Via i castelli medievali o le classiche location alle quali siamo abituati, cavalieri e dame, principi e principesse che, a cavallo, tra i corridoi delle fortezze o da un antico balcone spendono parole gonfie di idilliaci complimenti. Si comunica a suon di like ora, ma, in questo caso, richiamando il passato immortale della cultura leggendaria celtica. Eledhwen, di madre irlandese e papà italiano, è il nome della fata che ha conquistato Montis, sportivo per passione e professione e assessore per vocazione: lontani fisicamente, divisi dal mare, hanno iniziato la conoscenza con dei semplici messaggi per poi darsi appuntamento in Sardegna per una vacanza tra mare e monti. “Appena l’ho vista in aeroporto ho capito che era lei la donna della mia vita, di cui mi voglio prendere cura, per sempre”. Il primo giorno Montis ha portato Eledhwen a Chia, il giorno dopo a Porto Pino e, in un connubio di emozioni, fattori concentrici e ancestrali, tra natura autentica e pura, alla quale entrambi credono e sono ispirati, il primo bacio ha suggellato ciò che il cuore e gli sguardi si comunicavano già da un giorno.

Sette giorni, il tempo di permanenza della donna in Sardegna, una settimana in cui tutto si è evoluto in maniera più che veloce. Il giorno prima di ripartire, la proposta di matrimonio, innanzi alla cascata Su Stampu de su Turrunu, poi consacrata anche in quella di San Valentino a Sedilo, in quel villaggio immerso nei boschi dove il tempo sembra essersi fermato. Un anello al dito ha iniziato a brillare come gli occhi dei due innamorati che, senza perdere altro tempo, hanno avviato la procedura ufficiale per celebrare l’unione. Atto di pubblicazione di nozze pronto, tra due settimane da Marsciano lei volerà nuovamente in Sardegna per sposare l’uomo che da una vita aspettava, come lui la sua fata. E tra un anno un’altra consacrazione, quella con il rito celtico.

Perché raccontare questa storia d’amore? Come già accennato, si vuole mettere in evidenza la positività trasmessa: troppo spesso la cronaca racconta di amori malati, tiranni, cattivi e violenti che niente hanno a che fare con i veri e autentici sentimenti. Non solo: i tempi attuali mettono in evidenza anche un modo di amare superficiale dove la fisicità prevale. Uno scambio di effusioni di poche ore che poi si concedono nuovamente tra altre braccia, senza sentimento, senza emozioni. Senza amore.

Ma il vero amore esiste, eccome, il motore del mondo, come più volte descritto, la macchina che mette alla ricerca della propria metà, come raccontato da Platone, quei due cuori e una capanna, poiché niente vale se non si ha la persona che si aspettava da una vita al proprio fianco. L’unico e irripetibile, che si incontra una sola volta che non si può descrivere ma solo provare. Una nota positiva e di speranza, insomma, in un tempo dove tutto scorre c’è però chi corre in nome dell’amore.

Non sono mancate le osservazioni da parte di chi ha chiesto “com’è possibile che ti sei innamorato in pochi giorni?

No, io mi sono innamorato il primo giorno che l’ho vista e ho capito immediatamente che era lei la donna che stavo aspettando e con cui voglio trascorrere il resto della mia vita” ha espresso Montis. E per i più scettici, un aneddoto: i genitori della futura sposa si sono scambiati le promesse il giorno dopo essersi conosciuti, stanno insieme da 30 anni, felici più che mai, come è capitato anche ai nonni. Una serie di “coincidenze” particolari, inspiegabili o semplicemente un segno del destino al quale bisogna sempre credere nella vita, come il famoso e ambito raggio di sole dopo la tempesta.


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