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La storia dell’Astoria. Con le polveri della demolizione si è spento il cuore del cinema Astoria. Tutti lo conoscevano, “ma nessuno lo conosceva”… Impietosamente sventrata dalle benne, la sala ha svelato l’arte dei suoi altorilievi. Nessuno li notava durante le proiezioni, meno tra un tempo e l’altro, allorché gli astanti mostravano interesse per quotidiani di grandi dimensioni. Agli albori era un accreditato centro ricreativo, la programmazione di buoni film per famiglie e le pellicole di stampo marcatamente didattico di certo non mancavano, ma col passare del tempo ha modificato il palinsesto, virando su proiezioni decisamente più esplicite. Divenuto mecca dei cultori delle acrobazie su due piazze, l’Astoria ha accolto tra le sue poltroncine gente di ogni ceto sociale, e di tutti i quartieri, accomunate non certo dalla profondità delle trame dei suoi film. Dal libero professionista al “pischellino” lì riuniti per ammirare le “recitazioni” di attrici a dir poco esuberanti.
Prima “dell’overture” il girovagare su vie limitrofe era cosa normale, ma il pastrano col colletto rialzato e la scarpa di buona fattura escludevano ogni nesso con via Pasubio e dintorni. Le luci impietosamente accese prima dell’inizio suggerivano l’ingresso a pellicola avviata, poco importa perdere alcune sequenze, il senso del film si capiva ugualmente. All’improvviso, mozzando la scena osé, arrivava l’intervallo, con l’agire indiscreto degli odiati faretti, i fruscii dei giornali segnalavano l’improvviso interesse per la lettura. Copertura cartacea e scelta della fila potevano fare la differenza. m.savigni