Cagliari, degrado al cimitero monumentale di Bonaria: “Facciamolo adottare”


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Cagliari – Per il recupero del Cimitero monumentale di Bonaria: “Facciamo adottare i monumenti”. Associazioni ma anche privati cittadini, al fine di tutelare e preservare le opere funerarie che, attraverso l’arte, raccontano la storia. Una suora con in braccio un orfanello, segnati dalle bombe della guerra, ma ancora lì, nella casa dell’eterno riposo, assieme alle statue funerarie: non tutti forse sanno che simboleggia chi si adoperò per l’asilo di San Giuseppe, o la vedova scolpita dal “Michelangelo dei morti” che rappresenta il dolore di chi ha perso la sua metà terrena. E con essa anche la sua felicità, la voglia di vivere.

Necessitano di interventi di restauro e recupero i protagonisti del Cimitero monumentale di Bonaria, e l’Associazione Toniolo di Stampace e della News Aladinpensiero online si fa avanti per delle proposte mirate alla salvaguardia del luogo.

Ogni anno, in occasione della ricorrenza dei morti, si ripropone il problema dello stato di abbandono del Cimitero monumentale di Bonaria. Seppure alcuni importanti interventi di recupero e restauro siano stati compiuti, permangono aree degradate e monumenti funebri in rovina o comunque in stato di abbandono. Molti di questi ultimi appartengono a privati. Considerata l’importanza del luogo, che rappresenta una parte rilevante della storia della città, occorre intervenire con un programma, che con il coordinamento del Comune veda impegnati altri Enti pubblici e gli stessi privati, soprattutto per quanti sono direttamente coinvolti.

Enrico Serpieri  monumento funebre Cimitero di Bonaria.
In questa direzione la News Aladinpensiero online rilancia una vecchia quanto attualissima idea: l’adozione di monumenti funebri da parte di Istituzioni e Associazioni e privati cittadini.

Per le Istituzioni si fa l’esempio del monumento funebre di Enrico Serpieri (1809-1872) che fu il primo presidente della Camera di Commercio di Cagliari (1862) e che la stessa Camera potrebbe farsi carico di restaurare.

Altro esempio: il monumento funebre del cav. Carlo Thorel (1819-1867), fondatore e grande beneficiario dell’asilo san Giuseppe. “La grande parte dei cagliaritani ignorano chi fu questo illustre loro concittadino e tanto meno conoscono il suo monumento funebre, quasi totalmente distrutto dalle bombe della II guerra mondiale, di cui rimane la bella statua di una suora vincenziana con in braccio un grazioso orfanello”.

Sostiene Antonello Meloni, presidente dell’Associazione Toniolo di Stampace: “Il restauro del monumento funebre del cav. Carlo Thorel fa parte della nostra richiesta al Comune e alla “Fondazione Istituti Riuniti di Ricovero Minorile”, nonché alla Diocesi di Cagliari, del restauro e della riapertura al culto della Chiesa di San Giuseppe di Stampace, parte del nucleo edilizio dell’omonimo asilo di cui Thorel fu fondatore”.

“Il restauro dei monumenti e in generale delle lapidi marmoree, nel nostro come in tutti i cimiteri della Sardegna – fa osservare Meloni – anche sostenuto con opportuni incentivi pubblici e dalle contribuzioni degli stessi privati, singoli e associati, costituirebbe preziosa occasione di lavoro diretto e indotto. Nello specifico incrementerebbe le commesse lavorative al centro di restauri lapidei gestito dall’Università di Cagliari in convenzione con il Comune, ospitato nella struttura adiacente al Cimitero di Bonaria. Aspettiamo che gli interlocutori competenti battano un colpo. Per quanto ci riguarda continueremo con il lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini”.