Alta tensione questa mattina, nel molo di Su Siccu a Cagliari, durante le operazioni di messa in sicurezza della vecchia nave “Gennaro Cantiello”, semiaffondata da tempo. L’imbarcazione, che in passato trasportava i detenuti all’Asinara, è stata al centro di un acceso confronto tra il proprietario e le forze dell’ordine, a causa della sua opposizione alla rimozione del relitto. Secondo le prime ricostruzioni, durante le operazioni di recupero, l’uomo, visibilmente contrariato dalla decisione di rimuovere la nave, ha minacciato di gettarsi in acqua dal pontile per fermare i lavori. La situazione è rapidamente degenerata, tanto che è stato necessario l’intervento della Capitaneria di Porto e della Polizia di Stato, avvertite dalla gravità della minaccia. Le forze dell’ordine sono riuscite, dopo un lungo colloquio, a riportare la calma, evitando il peggio.
La “Gennaro Cantiello” è una nave lunga circa 40 metri, che per molti anni ha svolto il servizio di trasporto dei detenuti verso l’isola dell’Asinara, adibita a carcere di massima sicurezza. Dopo aver cessato questa funzione, l’imbarcazione è stata ormeggiata a Su Siccu, dove è stata trasformata in una chiatta ristorante. Tuttavia, l’attività commerciale ha chiuso i battenti da tempo.
Nel 2023, la nave è semiaffondata e ha cominciato a rappresentare un pericolo per la sicurezza dell’area. Da qui la decisione delle autorità di rimuovere il relitto e mettere in sicurezza la zona. Il proprietario, tuttavia, non ha mai accettato questa decisione, creando disagi e alimentando la controversia. L’incidente di oggi ha sollevato nuove riflessioni sul destino dei relitti storici, spesso legati a memorie collettive e valori patrimoniali, ma che allo stesso tempo possono costituire un rischio per la sicurezza pubblica.