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Ancora un caso, per una sanità zoppicante, che mette in ginocchio i pazienti bisognosi di cure, costretti a dover fare i conti con un sistema che obbliga chi sta male a dover attendere il suo turno per un posto letto. “Da tre giorni risulta essere ricoverata il ortopedia ma da tre giorni è in una barella al pronto soccorso e con lei tante altre persone in attesa di essere trasferite in reparto”. La denuncia è di C.F., da altrettanti giorni accanto alla mamma, 85 anni, al policlinico di Monserrato. Una scivolata in casa, la corsa in ospedale e la diagnosi che richiede un intervento mirato da parte dei sanitari: due fratture, femore e omero. Per l’anziana signora inizia il calvario, quello di dover attendere un posto letto in reparto. “È pieno, non ci sono posti” spiega il figlio a Casteddu Online. “Ci hanno comunicato che questa sera dovrebbe essere trasferita in reparto ma vorrei segnalare ugualmente quanto accade. Non è giusto che chi sta male debba aspettare così tanto in una brandina”. Un dito puntato contro il sistema, non di certo contro medici e infermieri che corrono in quelle corsie al fine di curare, prestare assistenza a chi ha bisogno di loro. “Avevamo l’ospedale Marino, un punto di eccellenza, ora, invece, tanti disagi per i posti che sono stati ridotti. E queste sono le conseguenze”.