Amico Bus, ad Assemini è ancora un miraggio

Scatta la protesta: “Inclusione solo a parole? Perché questo servizio non è presente ad Assemini?”


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Il malcontento approda in consiglio comunale, la minoranza FdI, Sabrina Stara, Niside Muscas, Stefano Demontis, non demorde sull’argomento e sventola una nuova interrogazione per sollecitare sindaco e giunta al fine di attivare il progetto che garantirebbe un viaggio a chi ha una disabilità. Compresi gli studenti e tutti coloro che, per vari motivi, hanno una grave difficoltà a usufruire dei mezzi pubblici.

Amico Bus è un servizio di Trasporto Pubblico a chiamata, del tipo “porta a porta” a disposizione delle persone con disabilità che non possono utilizzare il servizio di Trasporto Pubblico di linea. I mezzi impiegati sono debitamente dotati degli strumenti di accessibilità ed il servizio prevede la presenza a bordo di personale di ausilio e/o assistenza degli utenti.

Il servizio è dedicato a:

a)disabili (ex legge n. 104/1992, art. 3, comma 3, valutati come

“situazioni di gravità”);

b)invalidi civili (ex lege n. 118/1971, con invalidità del 100%, o superiore o uguale al 74%); c)anziani ultra 65enni non autosufficienti e/o altri, con limitazioni psico-fisiche accertate, in carico ai servizi sociali, comunali o servizi ASL.

Il servizio è garantito in cinque degli otto Comuni in cui CTM fornisce il servizio TPL (Cagliari, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Selargius, Quartucciu), nell’area ricompresa dalla SS 554. “Quindi mi chiedo e vi chiedo perché ad Assemini non sia possibile usufruire dell’ “amico bus “,  che è un  opportunità vera di inclusione sociale che nel caso dei giovani studenti con disabilità diventa un vero diritto allo studio; non tutti hanno la possibilità di essere accompagnati dai genitori” esprime Stara.

“Ma soprattutto la disabilità non significa dipendere sempre dal parente più vicino, esiste anche un indipendenza vera e propria per un disabile. L’obiettivo dell’inclusione sociale è quello di creare una società in cui ogni individuo abbia la possibilità di realizzare il proprio potenziale e contribuire in modo significativo al benessere collettivo.

Essere esclusi socialmente può portare a sentimenti di isolamento, solitudine e depressione. Al contrario, un senso di appartenenza e di accettazione può migliorare il benessere psicologico delle persone, contribuendo a una società più sana e resiliente”.


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