A Monserrato strade allagate dopo pochi minuti di pioggia, insorge la minoranza: “È accaduto ciò che temevamo”


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Monserrato – Strade allagate dopo pochi minuti di pioggia, insorge la minoranza: “È accaduto ciò che temevamo”. Risponde Locci: “Mentono, sapendo di mentire”. E l’esperto non rassicura: “Sono caduti 36 millimetri in mezz’ora, fatti del genere sono impossibili da prevedere e da arginare. Opere e manutenzione possono mitigare gli effetti, ma contro la furia della natura niente si può fare”. Una polemica che si accende dopo la pioggia dei giorni scorsi: l’hinterland di Cagliari è stato sommerso da un nubifragio, breve ma talmente violento che le strade si sono trasformate in fiumi in piena. Vere e proprie onde hanno investito le arterie di Pirri, Monserrato, Selargius, Quartu Sant’Elena, l’aeroporto di Elmas: residenti preoccupati, traffico in tilt e disagi infiniti. A Monserrato, nei minuti in cui l’acqua inondava le strade, sui social si è scatenata la furia di alcuni oppositori all’amministrazione Locci, sfottò e ironia hanno alimentato la diatriba in corso da anni. Molti i cittadini che, invece, hanno osservato e chiesto se tutto fosse stato fatto per prevenire il “disastro”: pulizia delle strade, delle caditoie sono stati i punti salienti. Non di certo in silenzio la minoranza che siede tra i banchi del consiglio comunale: “Purtroppo si è verificato ciò che temevamo: alle prime piogge Monserrato si è allagata.

Il che non è una sorpresa purtroppo. Ormai questo sindaco è insediato dal 2016, ha ereditato un importante finanziamento di diversi milioni di euro presi dalla giunta precedente nel 2014 per la realizzazione delle vasche di laminazione che dovrebbero sorgere al nord di Monserrato, oltre la cittadella e il policlinico e Su Tremini e gli altri quartieri di edilizia spontanea per mettere realmente in sicurezza dalle alluvioni Monserrato e ridurre realmente il rischio idrogeologico” comunica il Campo largo Gruppo Pauli Monserrato – La Svolta (Andrea Zucca, Valentina Picciau)

5 stelle (Massimiliano Cao), PD (Francesca Congiu), Adesso Sardegna (Franca Cicotto), Gruppo Misto (Efisio Sanna).

“Invece non è mai partita neanche la progettazione e Locci spaccia i lavori fatti in via dell’argine e via Cabras per opere che riducano il rischio idrogeologico invece hanno il solo scopo di fare defluire l’acqua piovana.

Fin quando non verranno realizzate le vasche sarà impossibile fare i piani di risanamento ed i rischio di allagamento rimarranno grandissimi.

Chi non ha capito che la campagna elettorale è finita è Locci, che dal 2016 promette e poi non ha fatto nulla per il rischio idrogeologico. E l’unico sciacallo è lui che dice ai suoi cittadini di stare tranquilli quando ad ogni pioggia rischiano la casa, l’auto e la vita”. “Si sono perduti i finanziamenti per la realizzazione delle vasca di laminazione del Riu Saliu a nord della cooperativa Cento che già nella giunta Argiolas era definita con l’apposizione del preavviso preordinato all’esproprio e la definizione della indennità provvisoria!

La realizzazione di tale opera avrebbe risolto praticamente la pericolosità idraulica di mezza Monserrato” specifica Congiu.

Il sindaco Tomaso Locci però smentisce la minoranza: “La nostra amministrazione ha realizzato solo in 5 anni due vasche di laminazione che hanno aiutato tantissimo la nostra città. Dove sono state realizzate le opere il flusso dell’acqua è defluito senza creare problemi, non abbiamo ricevuto una allerta meteo e, quindi, le grate non sono state sollevate, per esempio. Queste avrebbero agevolato. Inoltre bus e macchine hanno continuato a transitare, il traffico non è stato immediatamente deviato e si è creato l’effetto d’onda. Nessuno aveva fatto prevenzione prima di noi, continueremo a investire sulle opere di mitigazione e proprio in via Cesare Cabras è in programma un intervento da un milione di euro per dare un ulteriore sfogo per collegare i canali che, al momento, è una questione bloccata da Cagliari. Una condotta che va riaperta, il collettore, inoltre, che è in fase di realizzazione a Pirri, abbiamo chiesto che possa far defluire anche le acque di Monserrato. Non siamo gli unici ad aver avuti problemi con l’acqua, e, con questa grossa bomba d’acqua, hanno avuto danni in confronto a noi, però. C’è stato grande spavento ma con tutte le forze in campo, in pochi minuti, siamo riusciti a prendere in mano la situazione, abbiamo ripulito nuovamente le griglie e gestito l’emergenza. Noi costantemente monitoriamo anche con le telecamere i nostri percorsi d’acqua e facciamo pulire sempre le caditoie. Tutte le strade con alto rischio idrogeologico erano state ripulite, purtroppo abbiamo il problema dei pini, anche se la pulizia è stata effettuata il giorno prima, avremmo sempre degli aghi di pino che possono intasare condotte e griglie.

L’atteggiamento messo in atto da chi ha amministrato anche per 25 anni è stato vergognoso, noi ci siamo subito messi al lavoro dai primi minuti. Eravamo in campo, nella strada per bloccare le strade e aprire i tombini per far defluire l’acqua il più velocemente possibile. Trovo poco umano attaccare così l’amministrazione che ha messo la sicurezza di tutti anche prima della propria.

Nel 2008 abbiamo avuto una alluvione e non mi sarei mai permesso di puntare il dito contro qualcuno perché nel momento in cui si verificano le bombe d’acqua, queste sono imprevedibili. E non governavo io”.

Una situazione, insomma, imprevedibile e ingestibile, “chi amministrava Monserrato prima ci ha criticato in maniera forte, quando dovrebbero ben sapere come e quanto è difficile gestire la situazione quando si presenta. Nessuna opera potrà scongiurare il rischio alluvione, si può ovviamente mitigare il rischio con opere e con vari sistemi, come il monitoraggio delle acque, come abbiamo adottato”. Parole, purtroppo, vere: le immagini che giungono dall’Emilia Romagna raccontano di case e paesi spazzati via dalla furia dell’acqua. Non solo: Matteo Tidili, noto meteorologo, interviene sulla questione. “È avvenuto un nubifragio, in questi casi nessuna opera può contenere la furia della natura. Ovviamente la prevenzione è essenziale”, ma innanzi a un evento simile bisogna solo mettersi in sicurezza. “Da secoli le alluvioni sono registrate a Pirri, per esempio, i fatti di cronaca che interessano l’Emilia raccontano che l’uomo poco può fare”. Città costruite dove non si doveva, la natura si riprende i suoi spazi e il surriscaldamento dei mari genera sempre più spesso fenomeni sproporzionati a quelli a cui eravamo abituati.

“La nostra è una città ad alto rischio idrogeologico – prosegue Locci – e quando, compreso Terramaini, si riempie si crea un tappo all’uscita delle acque da Cesare Cabras e Riu Mortu”.

“Noi continueremo a combattere anche per la realizzazione delle vasche oltre la ss554 che non dipendono dal comune di Monserrato ma dall’accordo con anas e regione, non abbiamo perso nessun finanziamento. Cercheremo come sempre di prevenire per la sicurezza dei nostri cittadini. Grazie ai nuovi sistemi adottati Monserrato è una città più sicura ma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perché è un Comune a rischio idrogeologico. Si potrà limitare ma non eliminare mai del tutto. La natura si può riprendere il suo letto del fiume”.

Finanziamenti persi? “Assolutamente no”. Locci chiarisce il punto riguardo le vasche: “Un’unica vasca che era praticamente nel centro della città, vincolando completamente la zona. Noi l’abbiamo spostata a nord e le  altre due vasche, delle quali non abbiamo perso finanziamenti, sono di realizzazione dell’anas. Dovevano essere realizzate per tutelare la statale, solo la strada, io sono stato l’unico ad averle spostate sopra, in modo tale da proteggere anche i cittadini di Su Tremini”. Da ben due anni Locci attende la conferenza di servizi, in gioco c’è la realizzazione delle vasche che devono contenere la furia dell’acqua a monte, quelle per cui si sta battendo al fine di raccogliere l’onda prima che arrivi in città.

Sulla questione interviene anche Raffaele Nonnoi, assessore ai lavori pubblici: “Quelle vasche hanno funzionato, in via Cesare Cabras i danni sono stati contenuti, dopo una settimana di maestrale, nonostante la pulizia, gli aghi dei pini hanno contribuito assai. Una volta ripulito nuovamente, l’acqua ha iniziato a defluire velocemente. Dalle 14 sino alle 22 siamo stati nelle strade, purtroppo una concomitanza di eventi hanno gravato sulla situazione. Dal punto di vista tecnico posso dire che le vasche hanno funzionano, come accaduto negli ultimi due anni quando ha piovuto anche di più”. Ostruzioni causate non solo dagli aghi di pino buttati giù dalla maestralata, cartacce e lattine si sono aggiunte sino a creare una poltiglia di blocco.