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Una delle aree archeologiche più consistenti, ricche e floride di tutta l’Isola, per millenni il popolo sardo ha prediletto quella pianura come luogo dove vivere ed espandersi: lo testimoniano i numerosi siti archeologici scoperti. Dai nuraghi alla tomba di giganti e chissà sotto cosa ancora custodisce il suolo, un cantiere sempre aperto al fine di consentire agli esperti del passato di far riemergere strutture e frammenti di una vita vissuta decine di secoli fa. Una storia che mal si amalgama con le mega torri roteanti a caccia di vento da trasformare in energia pulita: un’area decisamente non idonea, ma non esclusa dall’azienda privata che ha presentato il progetto. Una presa di posizione, però, è già stata comunicata dai rappresentanti dei comuni coinvolti, Umberto Oppus, Mandas, Eugenio Lai, Escola, Terenzio Schirru, Gesico: “Procediamo a una riunione congiunta dei consigli comunali. Ennesimo progetto calato dall’alto senza tenere conto del territorio e del fatto che lo si vuole piazzare in mezzo a una decine di aree archeologiche”.